sì al dialogo ma niente rappresentante del consiglio • newsrimini.it – .

sì al dialogo ma niente rappresentante del consiglio • newsrimini.it – .
sì al dialogo ma niente rappresentante del consiglio • newsrimini.it – .

Cari portavoce del Coordinamento,

Vi ringrazio per la vostra partecipazione e per il vostro contributo di idee, alla tavola rotonda con l’amministrazione comunale di Rimini, organizzata per mercoledì 26 giugno. Un incontro finalmente sincero e franco e quindi, proprio per questo, dal mio punto di vista, chiarificatore.

Ribadisco quanto emerso nel corso dell’appuntamento.

Da parte di questa amministrazione comunale c’è stata, c’è e ci sarà la massima disponibilità alla verifica puntuale delle questioni da voi sollevate, così come ciò avviene e avverrà per tutti i cittadini di Rimini. Se, ordini del giorno alla mano, saranno tante decine gli incontri che io e gli assessori che compongono la giunta comunale faremo con voi e con i cittadini sui singoli problemi portati sul tavolo, è chiaro che questo non dovrà tradursi in una posizione di privilegio rispetto a tutte le altre istanze della comunità. Citando un grande cantastorie, nessuno dovrà sentirsi ‘più uguale degli altri’. Ogni volta che si riterrà opportuno o necessario un confronto congiunto e sul campo con questa amministrazione rispetto alle questioni della città, questo non mancherà, né con voi né con tutti gli altri 151 mila cittadini di Rimini. E questo confronto avverrà con me, e/o con la giunta e con tutte le competenze indispensabili alla valutazione e risoluzione delle questioni sollevate, quindi senza alcuna delega esclusiva di rappresentanza da parte dell’amministrazione. Come vi ho spiegato, una cosa sono i problemi della città e un’altra è il tentativo di perseguire obiettivi individuali e politici che, seppur legittimi, non possono essere confusi con il tema più ampio e importante della rappresentanza civica. Che non è prerogativa esclusiva di nessuno. Per questo, come vi ho spiegato, questa amministrazione intende intraprendere fin da subito la nuova esperienza dei Forum Urbani Territoriali di Rimini, favorendo così il rapporto e il coordinamento tra l’amministrazione locale e i diversi attori di un territorio (reti di Quartieri, singoli cittadini, ma anche associazioni, gruppi informali, comitati, partiti politici, ecc.). I Forum Urbani Territoriali ospiteranno assemblee deliberative attive, in grado di prendere decisioni a maggioranza sulla vita degli ambiti territoriali di riferimento. I Forum saranno aperti a tutti, puntando a essere, sul fronte prioritario della partecipazione, qualcosa di più ampio e migliore dell’architettura dei vecchi e sorpassati Quartieri, in cui tutti i vizi e le virtù della politica venivano replicati in scala ridotta. La storia degli ultimi 20 anni dimostra come le forze partecipative esterne ai canali tradizionali della politica non siano più esperienze marginali o secondarie, anzi. Il Forum Territoriale Urbano vuole dare concretezza e risposta a tutto questo.

Vorrei quindi sottolineare ancora una volta uno dei temi più delicati emersi nel corso della discussione di mercoledì 26 giugno: l’obbligo, da parte di qualsiasi governo a qualsiasi livello istituzionale, di sintesi tra istanze diverse. Amministrare non è la somma di istanze individuali o di gruppi limitati, magari contraddittorie tra loro. È cosa ben diversa dal dire sì a tutto e a tutti: il necessario ascolto deve sfociare in ultima analisi in una scelta in nome del bene comune che potrebbe risultare inconciliabile con le istanze individuali.

Insomma, è la fatica del governare, che certamente genera anche critiche, indispensabili in ogni caso alla dialettica di una città. È una fatica che non ha età né tempo. Nel corso dell’incontro ho ricordato, a titolo di esempio, come a dare parere favorevole al piano particolareggiato di Rivabella, oggi contestato, sia stato l’ex Quartiere 5, presieduto da Marco Gobbi, oggi portavoce del Coordinamento dei Comitati, alla fine degli anni Novanta. Perché allora si è scelto di costruire in quell’area, anziché prevedere un parco? Perché allora si è deciso un doppio carico urbano (12.500 metri quadri di case) rispetto all’attuale approdo (7mila metri quadri)? Perché si è progettata una strada che tagliasse in due l’area alberata? Sono tutte domande legittime a cui sarebbe facile rispondere evocando l’incoerenza o la strumentalità degli attori, ma credo sia più corretto parlare della fatica del governare. Che è fatta di scelte difficili o difficilmente comprensibili; scelte che col tempo si rivelano magari del tutto sbagliate, ma sono proprio queste scelte e questi possibili errori a decretare il giudizio dei cittadini sulla politica attraverso la più alta e concreta forma democratica di partecipazione: il voto.

Scusate se mi sono dilungato nel riassumere le fasi salienti del nostro confronto. Nel ringraziarvi ancora una volta per il vostro contributo, vi confermo anch’io la nostra piena disponibilità a proseguire il dialogo sui problemi posti, allo stesso modo e con le stesse modalità che questo avverrà con tutte le forze civiche, politiche, economiche, sociali, culturali di Rimini nel suo insieme. Anche con i nuovi Forum Urbani Territoriali e soprattutto senza fare figli e figliastri.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Danilo Bertazzi, il Tonio Cartonio della Melevisione, si è sposato: “L’amore è amore”
NEXT Le esplosioni durante l’addestramento hanno causato danni cerebrali ai Navy SEAL suicidi – .