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Ippocrate aveva ragione. Scoperto il legame tra clima ed emicrania – .

Secondo un nuovo studio condotto dall’Università di Cincinnati in collaborazione con la Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital (New York), la probabilità di soffrire di un attacco di emicrania aumenta con l’aumentare delle temperature.

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Lo studio ha analizzato più di settantamila resoconti scritti di persone che soffrono di emicrania e ha scoperto una correlazione tra l’aumento delle temperature e l’aumento dei mal di testa. Quando la temperatura giornaliera aumentava di 5,5 °C, il rischio di soffrire di emicrania aumentava del 6%. “Abbiamo confermato che l’aumento delle temperature è un fattore significativo nell’aumento del rischio di emicrania in tutte le regioni degli Stati Uniti”, ha affermato Vincent Martin, MD, autore principale dello studio e presidente della National Headache Foundation. Inoltre, come ha sottolineato Al Peterlin, ex capo meteorologo del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti: “Ippocrate, il padre della medicina, credeva che il meteo e la medicina fossero strettamente collegati. Duemila anni dopo stiamo dimostrando che il clima gioca davvero un ruolo cruciale nella salute”.

I ricercatori hanno anche testato la risposta a un anticorpo monoclonale utilizzato per l’emicrania, che inibisce la proteina CGRP (calcitonin gene-related peptide). Questa proteina ha un’azione vasodilatatrice ed è coinvolta nei meccanismi di trasmissione del dolore al sistema nervoso centrale e periferico, bloccarne l’azione è infatti uno dei metodi attualmente utilizzati per il trattamento del dolore da cefalea.
Nei pazienti trattati con questo farmaco non si è verificata alcuna correlazione con la temperatura ambientale, confermando indirettamente il suo ruolo nella genesi degli attacchi di emicrania.

 
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