in Puglia partono le compensazioni – .

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in Puglia partono le compensazioni – .

La Regione Puglia dovrà risarcire i pescatori titolari di licenza che – nel rispetto della legge – hanno cessato la pesca dei ricci di mare.

“I soldi – precisa l’assessore regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani – ci sono, verranno attinti dalla Feampa e dalle risorse accantonate nel bilancio autonomo. La Regione sta quantificando importo e modalità di indennizzo per i pescatori di ricci di mare con licenza, fermi per il fermo triennale previsto dalla legge regionale in vigore dal 5 maggio 2023. La legge, nella versione originale che ho presentato, prevedeva da subito l’indennizzo. Ma, nell’urgenza di dover fermare la raccolta massiva e indiscriminata che stava portando i ricci di mare all’estinzione, è stata approvata con l’impegno a prevedere successivamente i fondi per l’indennizzo dei pescatori.

Ora, finalmente, con l’approvazione della mia mozione da parte del Consiglio regionale (con solo due astensioni), la Regione dovrà provvedere all’indennizzo. Un impegno ribadito in aula dal presidente Emiliano e dall’assessore Pentassuglia. Dopo numerosi incontri con i pescatori (meno di cento i titolari di patentino subacqueo in tutta la Puglia; il doppio se si considerano anche gli abilitati alla pesca con l’arpione), si stanno definendo le modalità di indennizzo di chi è in regola con gli obblighi previdenziali, sulla base dei ricavi dichiarati negli ultimi tre anni. Per gli altri, invece, si stanno studiando forme alternative di indennizzo, coinvolgendoli in attività di cura del mare, dalla pulizia dei fondali agli interventi di ripopolamento. Proprio a questo proposito, l’assessore ha evidenziato i risultati molto incoraggianti riscontrati in questo primo anno di divieto di pesca. I ricci di mare stanno finalmente tornando a riprodursi e avranno tutto il tempo per farlo nei prossimi due anni, anche grazie ai controlli sempre più serrati delle forze dell’ordine per stanare i bracconieri e multarli.

La Regione si muoverà presto anche sul fronte della sensibilizzazione, che ho sollecitato a dare seguito a un altro importante capitolo della mia legge, che prevede campagne di informazione e comunicazione per coinvolgere tutti gli amanti del mare in questa battaglia collettiva. Dal ripopolamento dei ricci di mare dipende il futuro dell’ecosistema marino, sempre più fragile e a rischio. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti e protagonisti di questa battaglia. Rinunciare oggi ai ricci di mare significa difendere il nostro mare ed entrare in un’ottica di consumo sostenibile e consapevole delle sue risorse”.

 
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