“Sono così felice, avere 50″ su Vingegaard è una bella notizia” – .

La montagna leggendaria ha chiamato e il leggendario Tadej ha risposto. Uno strappo terribile nell’ultimo chilometro sulla salita del Galibier e poi il solco scavato in una discesa pazzesca verso Valloire sulla nemesi danese: Pogacar ha già guadagnato 50 secondi rispetto al suo acerrimo rivale Jonas Vingegaard, il suo messaggio bellicoso è arrivato forte e chiaro alle orecchie del Tour. Lo sloveno vestito di giallo, con l’idea di non perdere la preziosa maglia fino all’ultima curva di Nizza del 21 luglio, ha parlato subito dopo l’ennesima impresa: “Sono così felice, è stata una tappa da sogno e finirla così è incredibile. Abbiamo eseguito alla perfezione il piano che avevamo studiato. Questa vittoria mi dà molta sicurezza: sapevo di potercela fare, ma così è speciale”, ha detto il capitano di Uae Emirates. Ed è stato proprio il super team al suo fianco a essere una delle chiavi del “colpo di giornata”: il “support cast” di Pogi, con gli sforzi dei compagni Ayuso e Almeida (che si è arrabbiato a 3 km dalla vetta in maniera drammatica con il compagno spagnolo), è stato nettamente superiore a quello di Visma. Così Vingo è rimasto solo circondato dai “nemici” nel momento decisivo: “Non credo sia stata una corsa in senso opposto a quella dell’anno scorso: non lavoriamo necessariamente per stancare Jonas. È solo che ora sto meglio che nel 2023 e si vede”.

DOMINATORE

La sicurezza con cui Pogacar si è mosso al momento giusto e con cui ha surfato in discesa è frutto di uno studio maniacale del percorso: “Conoscevo molto bene questa tappa, mi sono allenato qui a lungo: tra Sestriere e Monginevro è come casa… – ha proseguito il maestro del Tour -. E poi i secondi di abbuono in cima al Galibier sono stati molto importanti da prendere: avevo fiducia, grandi gambe e dovevo provarci. In discesa non volevo andare troppo forte all’inizio e ho spinto al massimo solo negli ultimi metri: c’era molto vento contrario e strade bagnate, lì ho avuto un po’ paura, ma se conosci il percorso è più facile”. Ora guardare la classifica generale ha senso pratico e mette di buon umore lo sloveno, meno Vingegaard: “Avere 50 secondi su Jonas è una bella notizia – ha concluso Tadej -, sono molto contento di questa forma e di come mi sento in bici, ora continuiamo così. La settimana sarà difficile con la cronometro, ma ora abbiamo un buon margine da difendere”.

 
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