Conviene o no comprare nuove obbligazioni Eni il 16 gennaio 2023? I pro ei contro (anche rispetto ai Btp) – .

Conviene o no comprare nuove obbligazioni Eni il 16 gennaio 2023? I pro ei contro (anche rispetto ai Btp) – .
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Tutto pronto per il rilascio di nuove obbligazioni Eni. L’appuntamento per gli investitori italiani è da lunedì 16 gennaio. Se c’è però un aspetto da evidenziare è la modalità di adesione, visto che fino a venerdì 20 gennaio è consentita anche l’iscrizione online. L’alternativa è fare la fila fino a venerdì 3 febbraio, salvo chiusura anticipata.

Dal punto di vista geografico, l’offerta è rivolta al solo pubblico in Italia. Se riavvolgiamo il nastro degli eventi, scopriamo che l’ultimo numero destinato al pubblico da Eni risale a 12 anni fa. Ci sono molti aspetti da esplorare:

  • Rendimenti e durata delle nuove obbligazioni Eni

  • Nuove obbligazioni Eni: pro e contro, che ne valgano o no

Rendimenti e durata delle nuove obbligazioni Eni

Il nuovo bond retail di Eni ha un valore di un miliardo ed è legato ai suoi obiettivi di sostenibilità. I legami hanno una durata di 5 anni e l’importo può essere aumentato fino a 2 miliardi di euro. In prima istanza, va subito precisato che il lotto minimo sottoscrivibile delle nuove obbligazioni Eni è pari a 2.000 euro. Corrispondono a 2 obbligazioni, con possibili maggiorazioni di almeno 1 obbligazione, del valore nominale di 1.000 euro ciascuna. La durata delle obbligazioni Eni è di 5 anni a partire dal 10 febbraio 2023 con rimborso dell’intera quota capitale alla scadenza del prestito o al 10 febbraio 2028, solo tramite intermediari autorizzati.

Per quanto riguarda i ritorna, le obbligazioni pagano ai sottoscrittori interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo che sarà determinato e comunicato entro 5 giorni lavorativi dal termine del periodo di offerta. L’aliquota non può essere inferiore all’aliquota minima, pari al 4,30%. Tuttavia, c’è un aspetto interessante da considerare. Il pagamento dell’ultima cedola è legato al raggiungimento di due obiettivi di sostenibilità. Il tasso di interesse a scadenza è legato agli obiettivi di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associati al business Upstream e di incremento della capacità installata da fonti rinnovabili.

Più precisamente, in primo luogo il riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra associati alle operazioni commerciali a monte. In particolare – come annunciato da Eni – l’obiettivo è di ridurre l’indicatore di Net Carbon Footprint Upstream ad un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025. Il secondo target è ilaumento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabilifino ad un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.

Nuove obbligazioni Eni: pro e contro, che ne valgano o no

Le obbligazioni Eni (codice ISIN IT0005521171) saranno quotate sul mercato telematico obbligazionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. Per lo stesso importo e durata, il BTP rende meno rispetto ai nuovi bond Eni. È quindi un elemento fondamentale da considerare nella scelta del miglior investimento da fare.

Come abbiamo esaminato, il tasso non può essere inferiore al minimo fissato al 4,3% con un minimo netto del 3,18%. Quella del BTP raramente si avvicina al 3%. Si tratta quindi di una soluzione che conviene se si ritiene che l’inflazione scenderà al di sotto del minimo netto del 3,18% al momento della detenzione dell’obbligazione.

Dopodiché, altro passo da considerare, quello di Eni è un legame sicuro con arancoraggio affidabile. A tal proposito Eni ha interpellato le agenzie di rating Fitch, Moody’s e S&P Global attribuendo ai nuovi titoli una valutazione che si prevede elevata.

Di conseguenza, se la paura è quella del rischio, in questo caso la decisione poggia su fondamenta non proprio scricchiolanti. Strettamente legata a questo aspetto è la durata quinquennale, strategica per gli investitori con obiettivi di medio periodo e che intendono far fruttificare il risparmio con una certa sicurezza.

Pollice in su anche in relazione alle commissioni e al regime fiscale applicabile ai resi. La sottoscrizione delle nuove obbligazioni Eni non comporta infatti alcuna spesa o commissione. E lo stesso rendimento si intende al lordo della tassazione in vigore al momento del pagamento della cedola. Si ricorda che l’imposta sostitutiva sul periodo di detenzione delle obbligazioni scadute è pari al 26%, contro il 12,5% per i BTP.

 
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