un’indagine sui gusti alimentari dei bambini tra pigrizia e ossessione per il verde – .

un’indagine sui gusti alimentari dei bambini tra pigrizia e ossessione per il verde – .
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Bologna – «Non sono un grande tifoso, forse sono pigro. Non mi piace il peeling, mi pesa. O. “A scuola era una forma di promozione invece che la merenda”. Intervistati dall’Istituto Piepoli di Milano, i bambini hanno le idee chiare sul loro rapporto con la frutta e la verdura. Preferiscono la frutta alla verdura, perché è più comoda da mangiare e perché è più gustosa. Le verdure se la passano piuttosto male tra i più piccoli (chissà perché, a loro non piace proprio il colore verde), mentre più invecchiano più vengono apprezzate, anche se consumate fuori casa. Quasi la metà, sensibile ai temi dell’obesità e del cambiamento climatico, afferma che vorrebbe imparare a mangiare meglio. L’indagine nazionale è stata presentata nel corso del convegno “Frutta e verdura: come conquistare i giovani” che si è tenuto all’Hotel Portici.

Duemila intervistati

Sono stati intervistati duemila giovani dai 14 ai 26 anni. Gusti, tendenze alimentari dei giovani, consumi e orientamenti: tutto finisce nella ricerca condotta da Francesca Ansaldi, commissionata da Cso Italia, il Centro servizi ortofrutta di Ferrara che associa molte aziende italiane nella produzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (con Aci Ortofrutta, Fruitimprese e Assomela). Non è buono il quadro dei consumi complessivi del settore ortofrutticolo, che da anni vive un momento drammatico soprattutto a causa del clima. «In due anni – spiega Paolo Bruni del Cso – c’è stato un calo del 15% pari a 800mila tonnellate ovvero una montagna di prodotto non consumato».

“Ecco dove a Bologna si mangia bene”: il progetto Quisitaffia da centomila follower che dà i consigli giusti

di Micol Lavina Lundari Perini

04 ottobre 2023


Investimenti in agricoltura

Dati in linea anche per l’Emilia-Romagna che sta investendo molto nell’agricoltura alla luce delle difficoltà degli ultimi anni. «Il problema più grande che abbiamo sono state le perdite di produzione dell’80% della frutta», lamenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi. Per questo il prossimo strumento di sostegno al settore, annuncia, è un bando da 70 milioni di euro. «Aiuterà i produttori di frutta a convertire i terreni in frutteti resistenti con nuove varietà, più forti per resistere ai cambiamenti climatici ma anche più produttive. Verranno introdotti sistemi antigelo e sistemi per una distribuzione dell’acqua più puntuale e precisa, oltre a reti a protezione della produzione”.

Come resistere al cambiamento climatico

Nuove pere e nuove mele, kiwi più forti e moderni, capaci di resistere agli sconvolgimenti del cambiamento climatico. I fondi provengono sia dalle risorse per le zone alluvionate che dal piano di sviluppo rurale e copriranno fino al 60% degli investimenti effettuati dagli agricoltori. Tornando all’indagine, il 42% dei giovanissimi (14-20 anni) mangia frutta regolarmente, quasi ogni giorno, mentre tra i 21-26 anni la consuma il 47%. Lo mangiano perché è buono, perché fa bene, «perché hanno modelli familiari che offrono questi cibi», spiega Ansaldi. Ma lo mangiano anche perché ci sono allenatori sui campi sportivi che invitano a consumarlo o perché ci sono testimonial e influencer che fanno campagne per promuovere questi prodotti. Meno appeal le verdure, che scendono al 34% nella fascia di età dei più giovani. «La prima cosa che emerge e su cui agire – prosegue Bruni – è una corretta comunicazione per far capire che il consumo di frutta e verdura produce salute anche se incide sulla spesa complessiva delle famiglie per un modestissimo 3,7%». Per Mammi è la comunicazione che serve per valorizzare i giovani: «Siamo di fronte a generazioni consapevoli, che cercano il gusto, che si informano sul web. Vediamo che c’è una certa propensione al consumo di frutta e verdura ma c’è molto lavoro da fare soprattutto per quanto riguarda le strategie di comunicazione”.

 
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