Salute, 3 su 4 soffrono di problemi ormonali, come riconoscerli e prevenirli – .

Salute, 3 su 4 soffrono di problemi ormonali, come riconoscerli e prevenirli – .
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Obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi. Problemi di salute molto diffusi che hanno un denominatore comune: alterazioni ormonali, ‘squilibri’ dai mille volti che 3 di noi su 4 sono destinati a vivere in prima persona, prima o poi. Alla vigilia della Giornata degli Ormoni del 24 aprile, la Giornata Europea degli Ormoni promossa dalla Società Europea di Endocrinologia (Ese), gli esperti della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) insegnano a riconoscere i 10 segnali d’allarme che dovrebbero indurti a rivolgersi ad uno specialista e spiegargli come prevenire gli squilibri ormonali. Oltre all’alimentazione e all’attenzione ai pericoli ambientali, anche l’attività fisica “dolce” e costante può svolgere un ruolo fondamentale. Alle giuste dosi, l’allenamento può rappresentare infatti una ‘palestra ormonale’ che aumenta il consumo dei grassi e gli ormoni del buon umore, riducendo al contempo gli ormoni dello stress.

“Si stima che la probabilità che ciascuno di noi, nel corso della vita, dovrà fare i conti con un problema ormonale sia intorno al 75% – afferma Gianluca Aimaretti, presidente della Sie e direttore del Dipartimento di Medicina Traslazionale (DiMet) dell’Università del Piemonte Orientale – La centralità del sistema ormonale fa sì che l’endocrinologo debba essere uno specialista competente in molteplici aree terapeutiche, anche molto distanti tra loro, eppure “questo medico” paga il prezzo di una mancata consapevolezza del importanza degli ormoni nel mantenimento della salute e in molte malattie, anche da parte della professione medica. Nonostante lo straordinario impatto sulla salute femminile e maschile, spesso ignorato e sottovalutato, pochi conoscono il ruolo cruciale degli ormoni, che rimane misterioso per la maggioranza degli italiani che non lo sanno. come gestire eventuali squilibri e a chi rivolgersi. I sintomi di un infarto o di un ictus, infatti, sono peculiari e facilmente riconoscibili, mentre gli ormoni agiscono in modo meno chiaro ed evidente”.

Proprio per colmare questa lacuna informativa, in occasione della giornata dedicata agli ormoni, Sie vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute ormonale con eventi informativi, visite gratuite e screening su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo – riferisce Sie in una nota – è far conoscere i segnali a cui prestare attenzione e promuovere piccole azioni quotidiane che possano prevenire la comparsa di malattie di cui gli ormoni sono causa diretta o concausa, in linea con la Dichiarazione di Milano firmata nel 2022 da 53 società endocrinologiche europee, associazioni di pazienti e altre organizzazioni, per indicare gli obiettivi primari di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie ormonali.

Gli ormoni, illustrano gli endocrinologi, sono i ‘direttori’ della nostra salute e regolano tutto ciò che accade nel nostro organismo. Queste sostanze chimiche, prodotte dalle ghiandole endocrine, agiscono come messaggeri che viaggiano nel sangue, veicolando informazioni per regolare e coordinare le funzioni dei vari organi: sonno, fame, temperatura corporea, metabolismo, desiderio sessuale, umore, crescita e sviluppo. Dagli estrogeni al testosterone, dall’insulina all’ormone della crescita, nel nostro organismo circolano più di 50 ormoni, le cui variazioni possono aprire la strada a diverse patologie. Il 30% delle malattie croniche e un cancro su 4 dipendono da squilibri ormonali. I livelli ormonali oscillano non solo in base all’età, ma anche in relazione al tipo di dieta e ai cattivi stili di vita.

“Conoscere gli ormoni e la loro importanza, ma soprattutto mettere in atto strategie che possano aiutare a prevenire le tante patologie in cui è presente una componente ormonale alterata, significa incidere positivamente sulla salute dei cittadini – evidenzia Diego Ferone, neopresidente della Sie e direttore della Clinica Endocrinologica dell’Irccs Policlinico San Martino, Università di Genova – Ridurre il più possibile l’esposizione agli interferenti endocrini contenuti negli imballaggi in plastica, nei cosmetici e nei giocattoli; garantire a tutti un adeguato apporto di vitamina D, iodio e calcio, come richiesto dalla Dichiarazione di Milano, ad esempio, significa prevenire patologie come l’osteoporosi, le patologie della tiroide e alcuni disordini metabolici che complessivamente colpiscono, solo in Italia, 3 persone su 10 persone. La pratica regolare dell’esercizio fisico, così da ridurre l’impatto di malattie a forte componente ormonale come obesità, tumori e diabete”.

Lo sport, avvertono gli endocrinologi, ha un grande impatto sulla modulazione ormonale: “Fare attività fisica costante, ma ad intensità moderata e non prolungata, dai 90 ai 150 minuti a settimana, può aiutare l’organismo a produrre meglio gli ormoni”, assicurano. Non è un caso che “si parla ormai anche di allenamento ormonale, cioè impostare l’allenamento in modo tale da equilibrare la produzione di ormoni – specifica Aimaretti – e far sì che la sua efficacia sia massima con esercizi aerobici come corsa, allenamenti intensivi. camminata ed esercizio fisico delicato. Non appena ci muoviamo, il nostro corpo rilascia ormoni che causano diversi effetti. Un esempio è quello dell’irisina, il cosiddetto ormone sportivo brucia grassi, che aumenta del 12% attraverso un’attività fisica costante ed equilibrata. e contrasta le cellule adipose “cattive”. Inoltre, rispetto ad uno stile di vita sedentario, un esercizio fisico regolare a bassa intensità aumenta la secrezione di endorfine e serotonina, noti come ormoni della felicità, responsabili del benessere e del buon umore, e ne riduce invece la produzione. di cortisolo, l’ormone dello stress, aiutando così a bilanciare la produzione ormonale e a far sì che la sua efficacia sia massima. L’attività fisica aiuta anche a ridurre la resistenza all’insulina e a migliorare l’utilizzo dello zucchero da parte dei muscoli e del cervello”.

Molti credono che gli squilibri ormonali siano legati solo al mondo femminile, osserva Sie, e che gli uomini non avvertano gli effetti negativi di simili alterazioni nel loro corpo. Ma non è così, sottolineano gli esperti, perché esistono squilibri ormonali maschili con sintomi paragonabili a quelli femminili. Ecco perché “è importante essere consapevoli di come eventuali cambiamenti fisici o psicologici che possono verificarsi nel corso della vita – chiariscono gli specialisti – possano essere indice di squilibri ormonali e della necessità di rivolgersi immediatamente allo specialista per individuare gli esami e le soluzioni più adeguate”. trattamento”.

Dieci “sintomi a cui prestare attenzione, che possono mascherare problemi al sistema endocrino: variazioni di peso inspiegabili, disturbi del sonno, alterazioni dell’appetito, fragilità di unghie e capelli, stanchezza eccessiva, desquamazione della pelle, sete persistente, insorgenza di depressione dell’umore , diminuzione del desiderio sessuale e infertilità”, elenca Ferone. “In presenza di questi campanelli d’allarme – raccomanda – è necessario rivolgersi allo specialista endocrinologo e può essere utile, su sua indicazione, sottoporsi a test di dosaggio ormonale”.

Tag: Salute sperimentare problemi ormonali riconoscere prevenire

 
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