perché non dovrebbe essere trascurato – .

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Ecco quanto è importante il check-up della salute pelvica: lo spiega l’esperto

Pavimento pelvico, sconosciuto. Poche donne sono consapevoli dell’importanza di questa parte del corpo: silenziosa quando è sana, portatrice di fastidiosi problemi quando non è in perfetta forma. Le donne che praticano yoga o fanno sport lo sanno bene: più ci si impegna, più si diventa forti. Ma perché è così importante non sottovalutare lo stato dell’arte benessere del pavimento pelvico? Ce lo spiega l’esperto Nicoletta Murgia Mancini.

I primi segnali

Sono molte le donne che si accorgono di avere un pavimento pelvico solo dopo una gravidanza o con l’età, quando arrivano i figli. primi segnali che qualcosa non va. “Se il pavimento pelvico non è al top della forma – spiega l’ostetrica Murgia Mancini – ce ne accorgiamo. I segnali più comuni sono perdite urinarie di notte o di giorno”.

“In ogni caso, anche in assenza di sintomi – prosegue – consiglio sempre al termine di un percorso importante come la gravidanza, il parto o la menopausa di fare un controllo della salute pelvica. Se il problema viene trascurato ovviamente si avrà un peggioramento del sintomo con un netto peggioramento della qualità della vita”.

Cistite ricorrente

Esiste un legame tra il pavimento pelvico e la cistite ricorrente. “IL cistite, un altro grande problema che ha un enorme impatto sulla qualità della vita delle donne di tutte le età, sono legati alla cattiva salute del pavimento pelvico”, spiega l’esperta. Infatti, sono uno dei motivi per cui i pazienti si sottopongono alla riabilitazione. “ILigiene quotidiana intesa come cura della persona a 360 gradi – ricorda l’ostetrica – che spazia dall’alimentazione all’idratazione, a come sedersi correttamente sul water”.

Cosa fare dopo il parto

Ipotonia (cioè la diminuzione del tono muscolare) del pavimento pelvico e del scarsa sensibilità Questi sono problemi comuni a molte donne, ecco perché a processo di riabilitazione dopo il parto. In particolare, trascorsi i 40 giorni, le mamme dovrebbero prenotare una visita di controllo presso lo specialista di fiducia e poi programmare un percorso riabilitativo.

“Dovrebbe essere uno fase “obbligatoria”. per la donna – sottolinea l’esperta – può certamente essere difficile conciliare le cose con la nascita del bambino, ma ne vale la pena soprattutto per le donne che hanno avuto un parto vaginale. Questo perché i tessuti sono stati allungati, a volte possono essere strappati o tagliati, ne parliamo episiotomia, con un recupero di sensibilità e tono più difficile. Il recupero non può avvenire in modo indipendente, quindi il la riabilitazione è essenziale”, conclude Nicoletta Murgia Mancini.

 
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