Casi Covid in leggero aumento. Vaccino aggiornato per le nuove varianti pronto per l’autunno – .

IO Casi Covid in Italia sono in leggero aumento: secondo l’ultimo bollettino pubblicato sul sito del Ministero della Salute per la settimana dal 20 al 26 giugno, si registrano 2.504 nuovi casi rispetto ai 2.085 della settimana dal 13 al 19 giugno. I tamponi sono in aumento, da 77.305 a 79.276, e il tasso di positività: dal 2,7% al 3,2%L’indice di trasmissibilità Rt è pari a 1,15, leggermente al di sopra della soglia epidemica.

“L’impatto sugli ospedali è irrilevante”, commenta Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. L’occupazione dei posti letto in area medica rimane stabile all’1,2% (751 ricoverati), così come l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, allo 0,3%. i decessi salgono da 14 a 21.

Fotografia parziale

I numeri rappresentano un’istantanea parziale dei contagi, dato che l’ test di positività per il Covid vengono svolte quasi solo in ospedale o da pochi volontari.
Ogni obbligo, anche quello di protezione, è venuto meno: la circolare ministeriale di ieri ha eliminato l’obbligo generale di utilizzo delle mascherine nei reparti destinati alle persone vulnerabili (ne abbiamo parlato QUI). Anche il test rapidiper chi li fa, potrebbero non dare subito un risultato positivo: ai primi sintomi potrebbero essere negativi, perché poiché la popolazione generale ha una certa immunità, il virus si replica meno velocemente e ci vuole più tempo perché l’organismo raggiunga un certo livello carica virale tale da poter essere rilevata con il test rapido. È quindi consigliabile ripetere il test dopo 48 ore, ma quanti lo fanno?

Il Covid non è stagionale

Di conseguenza, gli obblighi cadono ma il virus circola anche nei mesi caldi (come non accade con l’influenza), seppur non in modo preoccupante, favorito dai grandi assembramenti, dai viaggi aerei e dalla permanenza in ambienti climatizzati: «Il Covid resterà con noi a lungo tendenza fluttuante perché la maggior parte dei soggetti ha un’immunità ibrida: ha sofferto di infezioni pregresse o è stata vaccinata – dichiara al Corriere Fabrizio PregliascoProfessore associato di Igiene presso l’Università degli Studi di Milano e Dirigente Sanitario dell’Irccs Galeazzi, Milano -. Questo virus non ha stagionalitàCirca ogni 4-6 mesi compare una variante immunoevasiva, in grado quindi di infettare le persone, anche se vaccinate o malate in passato (sei mesi è il tempo medio di efficacia sia della guarigione che dell’ultimo richiamo della vaccinazione).

Le varianti in circolazione

In Italia la variante JN.1 rimane predominante, anche se la quota di sequenziamento attribuibile a sta crescendo KP.3«figlia» di JN.1, pari al 27,6% di maggio contro il 3,8% di aprile. «Anche se c’è un abbassamento molto evidente dell’attenzione e della percezione della gravità della malattia, il Covid può fare ancora male oggi – ricorda Pregliasco – e può causare la morte di persone fragili o anziane con altre patologie che probabilmente avrebbero avuto una maggiore aspettativa di vita se non avessero incontrato il virus».

I nuovi vaccini

Come possono proteggersi i vulnerabili? Sono attesi nuovi vaccini l’autunno e verrà aggiornato alle nuove (non nuovissime) varianti: in UE l’Agenzia Europea per i Medicinali EMA ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer e BioNTech aggiornato alle variante JN.1Il vaccino sarà raccomandato per l’uso dai 6 mesi in suGenera una “risposta immunitaria potenziata” rispetto alla versione precedente (anti XBB.1.5) contro molteplici sottolinee JN.1, comprese quelle emergenti più recenti KP.2 e KP.3Entrambi i gruppi hanno indicato che forniranno dosi per la campagna vaccinale 2024-2025.

La scelta per i fragili

Meglio aspettare i vaccini aggiornati o, per chi è a rischio, fare subito il richiamo? «Per chi è a rischio ma può aspettare, sarebbe meglio vaccinarsi insieme al vaccino antinfluenzalequindi avrete il vaccino aggiornato alla variante JN.1. Per chi l’ha avuto almeno tre mesi e si trova ora in una situazione particolarmente difficile (si pensi ai trapiantati o ai malati oncologici) a discrezione del medico curante, può fare un richiamo anche adesso, aspettando l’autunno-inverno, proprio perché il Covid non è stagionale e può circolare”.

Infine, ricordiamo che il La vaccinazione contro il Covid-19 riduce anche la possibilità di subire gli effetti del Long Covid, che può svilupparsi durante o dopo l’infezione acuta e avere una durata prolungata.

 
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