Bilancio passivo in abete. Come sono i conti del rugby italiano – .

Bilancio passivo in abete. Come sono i conti del rugby italiano – .
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La Federazione Italiana Rugby ha approvato il bilancia Stima 2024 e diffusi alcuni dati. Da loro è chiaro che il Rugby Italiano non è in piena salute per quanto riguarda i conti economici. Lontano da esso.

Il deficit previsto per la gestione federale al 2024 è di quasi otto milioni di euro, 7.832.330,55 per essere precisi. A ciò si aggiungerebbero, secondo un’indiscrezione trapelata dagli ambienti federali, altre circa otto milioni di perdite nel bilancio consuntivo 2023 non ancora approvato dalla Fir. Il Bilancio 2023, pubblicato sul sito istituzionale il 6 luglio 2023, si è infatti chiuso con un risultato negativo di circa 8,8 milioni (8.777.292,62 euro per la precisione) che si prevede rimanga tale o simile. In totale fanno circa 16 milioni di passivo in due stagioni, nonostante i cospicui introiti dovuti alla cessione al fondo CVC delle quote del Sei Nazioni (un settimo) e dell’Urc (28%). Parliamo di una cifra di circa 40 milioni di euro. Come mai? Come sono stati gestiti e spesi questi soldi per generare queste due passività? Rugbymeeet è disponibile a riferire i chiarimenti che gli organi federali intendono dare.

Intanto pubblichiamo integralmente il comunicato Fir sulle previsioni di bilancio 2024, sottolineando come si legge nelle prime righe che il Consiglio federale lo ha approvato «a maggioranza». Cioè con alcuni consiglieri che hanno votato contro, o si sono astenuti, ma il comunicato non dice quanti e quali. Segno di una frattura interna al Consiglio federale su questo, come su altri temi e sulla linea di gestione del presidente Marzio Innocenti.

Roma – Il Consiglio Federale della FIR, riunitosi martedì 26 marzo in videoconferenza, ha approvato a maggioranza il Bilancio 2024.

L’anno evidenzia una sostanziale stabilità dei ricavi che, anche al netto dei contributi straordinari ricevuti nel 2023 da Sport&Salute, si mantengono sopra i 41 milioni di euro, garantendo piena continuità ai progetti sportivi internazionali e nazionali, con l’82% delle risorse economiche investite in attività sportive, sia alte prestazioni che partecipazione.

La partecipazione ad eventi internazionali ha registrato un incremento di poco più di un milione di euro rispetto al dato 2023, per un ricavo complessivo di 25.365.000 euro, pari al 61% del valore complessivo della produzione FIR, mentre i contributi deliberati da Sport&Salute come quota ordinaria finalizzati all’attività sportiva di alto rendimento, nazionale ed operativa ammontano a € 5.967.045,00.

Il costo della produzione è pari a 48,9 milioni di euro, rispetto a 50,4 milioni dell’esercizio 2023, a fronte di un incremento degli investimenti necessari a gettare le basi per la competitività delle Nazionali senior e junior e della contestuale riduzione dei ricavi derivanti dalle attività internazionali. diritti televisivi, solo in parte compensati da un confortante sviluppo dei ricavi commerciali e dai maggiori contributi istituzionali derivanti dai protocolli siglati con l’ICE, l’ente governativo per la promozione del Made in Italy all’estero, dall’accordo con il Ministero delle Politiche Agricole e con le Regioni del Lazio e dell’Abruzzo.

Il risultato negativo dell’esercizio di bilancio 2024, pari a 7.832.330,55 euro, non sembra incidere in alcun modo sulla continuità aziendale e istituzionale, consentendo d’altro canto di proseguire con investimenti adeguati allo sviluppo di attività sportive ad alto rendimento – e alla conseguenti, fondamentali ricavi da esso derivanti – e di ridurre progressivamente lo stato di sovracapitalizzazione di FIR, nonché da indicazioni degli organi istituzionali di controllo, evitando una strutturale diminuzione dei contributi del Gestore nei futuri esercizi.

Al momento dell’approvazione del Bilancio 2024, il patrimonio netto della FIR supera i 23 milioni di euro, la quarta tra le Federazioni Sportive Nazionali, garantendo la piena continuità della struttura in un contesto post-pandemico che ha fortemente inciso e continua a influenzare impatto sui principali concorrenti europei della FIR, con la sola Rugby Football Union – con un valore della produzione cinque volte superiore a quello italiano – in grado di generare utili nel corso del 2023, seppure in quantità significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti.

Per il triennio 2024/2027, la Federazione Italiana Rugby proseguirà nel percorso di sviluppo e ottimizzazione degli asset produttivi e di contestuale razionalizzazione dei costi, con l’obiettivo di raggiungere un sostanziale pareggio nel corso dell’esercizio 2027.

 
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