Ne abbiamo parlato proprio stamattina su Zuppa di Porro, visto che a quanto pare l’Ordine dei giornalisti intende indagare su due articoli pubblicati su questo nostro sito in cui difendevamo l’idea che un bacio rubato in mezzo all’emozione della vittoria di un campionato del mondo, come quello lanciato da Luis Rubiales “a scapito” di Jennifer Hermosonon poteva essere considerato tale violenza sessuale. A quanto pare, il pubblico ministero del tribunale nazionale dell’Audiencia Nacional non la pensa come noi (ma questo non ci fa cambiare idea), visto che ha chiesto due anni e mezzo di prigione (prigione!) per l’ex presidente della della Federcalcio spagnola e un risarcimento di 100mila euro.
La richiesta di condanna
Secondo il pubblico ministero Marta Durantesil bacio durante la cerimonia di premiazione dei Mondiali di calcio femminile del 23 agosto scorso, e le successive pressioni affinché la giocatrice dichiarasse di essere stata consenziente, costituiscono due reati: quello di violenza sessuale e poi dire coercizione. Per il primo reato la richiesta è un anno di reclusione, per il secondo un anno e mezzo. Il pubblico ministero ha anche chiesto che a Rubiales fosse vietato avvicinarsi alla vittima per più di 200 metri o comunicare con lei per sette anni e mezzo.
Per “coercizione” la Procura ha chiesto una condanna a un anno e mezzo anche per il direttore sportivo della Nazionale, Albert Luque, per l’ex allenatore, Jorge Vilda e per l’ex direttore marketing della Federcalcio, Ruben Rivera. “I fatti – si legge nel comunicato – hanno dato esito Jennifer Hermoso Fuentes una situazione di ansia e stress intenso che durò diversi mesi”. Il risarcimento a Hermoso dovrà essere pagato al 50% per la violenza sessuale e il restante 50% diviso tra i quattro imputati per la coercizione.
Il bacio rubato
Un rapido passo indietro. Alla fine di agosto il Nazionale femminile spagnola vince la Coppa del Mondo. L’entusiasmo è alle stelle e durante la cerimonia di premiazione, quando Hermoso riceve la medaglia si avvicina a Rubiales, i due si abbracciano, poi il presidente della Federcalcio prende per mano la testa della calciatrice e le dà un bacio. Non sulla guancia ma sulle labbra.
Al momento non succede nulla se non che comincia a circolare sui social lo screenshot che viene paragonato al ben più famoso bacio tra Iker Casilias E Sara Carbonero nel 2010. Sul pullman di ritorno dalla finale i neo campioni del mondo ridono e scherzano su quanto accaduto come mostrato in alcuni video. “Che cos’è?” chiede uno dei giocatori. “Mia madre, mia madre. Non l’hai visto? Entusiasta e tanto, è venuta e mi ha preso così”, spiega Hermoso sorridendo. Più volte nel video la squadra canta “bacio, bacio” e, quando Rubiales sale sull’autobus, anche “preso, preso”. La prova, ha provato a sostenere la difesa di Rubiales in aula, che l’atmosfera era assolutamente rilassata dopo la finale mondiale.
Inizialmente trapela una dichiarazione di Hermoso che in qualche modo sembra considerare il tutto “un gesto reciproco del tutto spontaneo, nato dalla gioia immensa che nasce dalla vittoria di un Mondiale”. Affermazione, però, smentita dalla diretta interessata (“una manipolazione”, dirà), che pochi giorni dopo i fatti lo affermò non aver acconsentito “in nessun momento” al bacio. “Mi sono sentito vulnerabile e vittima di un attacco, di un atto impulsivo, maschilista e fuori luogo e senza il minimo consenso da parte mia. Semplicemente non ero rispettato”. La pressione è continuata negli spogliatoi, sul pullman e sul volo per la Spagna, anche durante le vacanze a Ibiza.
Un bacio è violenza sessuale?
Se Rubiales e la Federcalcio spagnola hanno esercitato “costanti e ripetuti atti di pressione” sulla giocatrice per convincerla a dire qualcosa che non intendeva, ovviamente meritano la giusta punizione. Ma una cosa è la presunta coercizione, un’altra è il bacio “mondiale”. Torniamo allora al video: ma in realtà quell’impulso emotivo, forse fuori luogo e certamente esuberante, può essere considerato un violenza sessuale?
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