L’analisi – F1 e MotoGP a Liberty Media, sfida all’Antitrust Ue – Commento – .

L’analisi – F1 e MotoGP a Liberty Media, sfida all’Antitrust Ue – Commento – .
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Sorelle F1 e MotoGP?

Nelle ultime ore è arrivata la notizia del possibile acquisto da parte degli americani di Liberty Media – già proprietari della Formula 1 dalla fine del 2016 – dell’intero business della MotoGP dalla britannica Bridgepoint e dal fondo pensione canadese, che detengono la maggioranza di Dorna.
La serie delle due ruote fa gola al colosso John C. Malone, che vede un ampio margine di incremento negli attuali ricavi della categoria – fissati a 483 milioni di euro nel 2023 (contro i 3,2 miliardi di dollari della Formula 1) -, puntando all’espansione verso gli Stati Uniti.

In effetti le parole di due settimane fa non erano casuali CNN di Dan Rossomondo, direttore commerciale della MotoGP che ha parlato di “sport su misura per il pubblico americanodefinendolo come “un gigante addormentato“, pronto ad avere una crescita esponenziale. E i primi passi verso gli States erano già stati fatti, con il debutto nel 2024 del team Trackhouse Racing e il nuovo accordo televisivo per gli USA con TNT Sports, di proprietà della Warner Bros Discovery.

Il precedente del 2006

Diciotto anni fa lo era CVC Capital Partners per provare a diventare proprietario entrambe le MotoGP (già suo), rispetto alla Formula 1. La società britannica avviò infatti l’operazione per l’acquisto della F1 dalla Bambino Holding di Bernie Ecclestone e dalla banca tedesca Bayerische Landesbank – che allora deteneva la maggioranza del capitale sociale.
Si temeva che potesse crearsi una condizione di monopolio. Così è arrivato ilok condizionato dell’Unione Europea, dopo settimane di studio del caso da parte dell’Antitrust.

La sentenza dell’Antitrust Ue

L’L’Unione Europea ha dato il via libera all’acquisizione della Formula 1, a condizione che CVC Capital Partners vendesse la MotoGP.
È stata valutata la possibile violazione delle leggi sulla concorrenza, nonché l’eccessiva influenza sul mercato che potrebbe avere un hub composto dalle due categorie più seguite del motorsport.
Neelie Kroes, commissaria europea alla concorrenza nel 2006, spiegava: “Quando i due eventi motoristici più popolari nell’UE, Formula 1 e Moto GP, finiranno nelle mani di un unico proprietario, c’è il rischio di un aumento dei prezzi dei diritti televisivi su questi eventi e di una riduzione della scelta dei consumatori”.
In particolare, si riteneva che il controllo dei diritti per F1 e MotoGP in mercati chiave per le due categorie, come Italia e Spagna, potesse portare ad una diminuzione della concorrenza. Ma non solo, perché c’era il fondato timore che si potesse creare un pacchetto unico, F1+MotoGP, che avrebbe costretto le nazioni meno interessate alle due ruote ad acquistarne i diritti per avere la Formula 1.
E così CVC ha venduto la sua partecipazione in Dorna a Bridgepoint per 550 milioni di euro.

L’Antitrust sarà ancora una volta un ostacolo?

In sostanza, l’Unione Europea sarà chiamata a verificare se la situazione del mercato e della concorrenza è cambiata o meno rispetto al 2006.
Sicuramente sia Liberty Media che Bridgepoint avranno avuto a disposizione un’adeguata assistenza legale per capire se proseguire o meno con la definizione dell’accordo. Ma d’altro canto è anche vero che il rischio di creare un monopolio sembra reale.

2011: l’OK per MotoGP e Superbike a Bridgepoint

Tuttavia una sentenza di tredici anni fa potrebbe essere di aiuto a Liberty Media. Quando nel 2011 Bridgepoint ha acquistato la Superbike dalla svizzera Infront, rendendola così sorella della MotoGP, l’accordo era subordinato aok dall’Antitrust europeo.
Che è arrivato, motivando la sentenza con la concorrenza da sempre intervenuta tra le due serie, la quale, unitamente a quella derivante da alcune categorie nazionali quali la CEV, la CIV e la BSB, avrebbe fornito sufficiente tutela contro le potenziali azioni monopolistiche di Bridgepoint. Detto con le parole della pronuncia: “La Commissione ha concluso che l’operazione non solleverà problemi sotto il profilo della concorrenza a causa di una sovrapposizione limitata tra le attività delle parti e che i clienti continuino a disporre di sufficienti fonti di approvvigionamento alternative della nuova entità in tutti i mercati interessati”.

La Commissione ha concluso: “Abbiamo considerato che l’operazione proposta non darebbe all’entità risultante dalla concentrazione la possibilità di impegnarsi in attività di abbinamento e/o raggruppamento di team e produttori, proprietari di circuiti e promotori locali, inserzionisti ed emittenti a causa delle dinamiche esistenti in ciascuno dei mercati interessati“.
Proprio quest’ultimo punto potrebbe essere ottimo per Liberty Media, magari garantendo la vendita di diritti separati tra MotoGP e F1 – fotografando la situazione attuale – e mantenendo ben distinte le due categorie (cosa che non sembra poi così irrealistica), come avvenuto tra Superbike e MotoGP,

 
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