Chi è Daniil Medvedev, l’avversario di Sinner in semifinale al Masters 1000 di Miami – .

Chi è Daniil Medvedev, l’avversario di Sinner in semifinale al Masters 1000 di Miami – .
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In semifinale con Sinner a Miami

Il prossimo confronto tra Jannik Sinner e russo Daniele Medvedev Non è bella come la finale dell’Australian Open vinta dall’italiano a gennaio, ma sarà sempre di altissimo livello. Si tratta infatti della semifinale del Masters 1000 di Miami. La partita si giocherà venerdì 29 marzo. Sinner questa volta parte favorito, ma non è detto che sia un bene.

Sconfitto da Sinner nella finale degli Australian Open 2024

Daniil Medvedev, ex n. 1 al mondo, come detto, cercherà la rivincita a Miami per la finale persa contro Sinner a Melbourne a gennaio. Per il russo si trattava della sesta finale Slam dopo gli US Open 2019, 2021 (vinti), 2023 e gli Australian Open 2021 e 2022. Medvedev, nato a Mosca l’11 febbraio 1997, ha già vinto 20 titoli in carriera. Una curiosità: l’ascesa di Sinner sembra coincidere con il declino di Medvedev, ormai sceso al numero 4 del mondo.

Un (ex) Numero Uno per la pace

Dal 1 marzo 2022, infatti, Medvedev è diventato il nuovo numero uno del tennis mondiale e il suo primo pensiero è stato dedicato ai bambini di tutto il pianeta. «Voglio chiedere la pace nel mondo, perché i bambini hanno il diritto di sognare». Il sogno di scalare la classifica ATP fino in vetta, però, è stato realizzato da Daniil dopo 86 settimane consecutive (361 in totale) in cui il maestro era stato sempre e solo Novak Djokovic (che poi, naturalmente, è anche tornato).

La richiesta ucraina: fuori dagli Slam

Ma il messaggio di Medvedev non sembra essere sufficiente. Il presidente della Federazione ucraina di tennis, Seva Kewlysh, subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, aveva chiesto alla Federazione internazionale di tennis di escludere il tennista russo dai tornei del Grande Slam: «Lasceremo che Medvedev giochi i tornei dell’ATP Tour (senza bandiera, ed), ma i Grandi Slam sono tornei ITF. E se non puoi giocarli, non sarai mai il numero uno (…) Medvedev non dovrebbe giocare al Roland Garros, a Wimbledon e agli US Open”. Certamente, l’ex numero uno non giocherà la Coppa Davis per un periodo indeterminato: La Russia, come la Bielorussia, è stata esclusa dalla competizione dall’ITF.

Il terzo russo

Medvedev è stato il 27esimo numero 1 della storia e, soprattutto, il primo a non chiamarsi Federer, Nadal, Djokovic o Murray da quasi 18 anni. L’ultimo “extra big four” a salire sul trono dell’ATP è stato Andy Roddick, il 1 febbraio 2004. È anche il terzo russo nella storia a diventare numero uno dopo Kafelnikov nel 1999 e Safin nel 2000.

Il sorpasso su Djokovic

I segnali di un sorpasso in testa alla classifica c’erano già stati l’anno prima a Flushing Meadows. Djokovic cercava il 21° Slam (gol poi realizzato a spese di Medvedev da Nadal a Melbourne) e soprattutto il Grande Slam dopo aver vinto in Australia, al Roland Garros e a Wimbledon. Medvedev, però, gli ha giocato uno scherzo.

La svolta nel 2019 (e addio cornetti)

La nuova generazione russa era composta da tre tennisti, più degli altri: Rublev e Khachanov, però, erano considerati più talentuosi. Medvedev, invece, avrebbe un carattere difficile e abitudini che non erano quelle di un atleta di altissimo livello. Poca cultura del riposo (“pensavo che la cosa migliore fosse sdraiarsi sul letto e guardare un po’ di tv”, ha detto), qualche cornetto di troppo. Poi il passaggio del 2019, anno in cui è cambiato tutto, dopo che nel 2018 erano arrivati ​​i primi tre titoli Atp: la prima finale Slam di New York (persa contro Rafa Nadal dopo 12 successi consecutivi).

La discussione con l’allenatore

Nel febbraio 2021 Djokovic ha sconfitto Medvedev nella finale degli Australian Open, torneo in cui è diventata virale la discussione silenziosa tra il russo e il suo allenatore Gilles Cervara. Ad un certo punto, durante la partita contro il serbo Krajinovic, Cervara (che segue il russo dal 2017) si è alzato ed è andato via. Medvedev, senza di lui, ha dominato il quinto set e ha vinto la partita, tutto calcolato: «Gilles sapeva poco prima di partire che avrei vinto la partita, quindi è andato via per lasciarmi più tranquillo». I due si sono conosciuti nel 2015, dopo che Medvedev si è trasferito da adolescente a Cannes, dove viveva la sorella: dopo una collaborazione occasionale, dal 2017 viaggiano per il mondo.

Lo scoppio di Melbourne

Non è l’idolo delle folle, Medvedev. All’inizio della sua carriera litigò con un arbitro al punto da lanciarle alcune monete. Agli US Open ha risposto al pubblico con il dito medio e, nelle ultime Atp Finals di Torino, ha sbadigliato in faccia a Jannik Sinner. Capita poi che i tifosi tifino per l’avversario, ed è successo anche nella finale di Melbourne contro Nadal (che però ha chiesto ai tifosi di fermarsi).

Medvedev ha perso la testa e, in conferenza stampa, si è sfogato: «D’ora in poi giocherò per me stesso, per la mia famiglia, per le persone che hanno fiducia in me e ovviamente per tutti i russi, perché sento sempre il loro sostegno. Se a Mosca ci fosse un torneo sul cemento, prima del Roland Garros o di Wimbledon, andrei anche se dovessi rinunciare a Wimbledon, Roland Garros o qualcos’altro. Il bambino smise di sognare. Il bambino giocherà da solo”.

Daria e Bayern

Medvedev, appassionato di calcio e tifoso del Bayern Monaco, è sposato con Daria, conosciuta nel 2014 e sposata quattro anni dopo: anche lei avrebbe voluto diventare una tennista professionista, ma una serie di infortuni gliel’hanno impedito. Medvedev ha dedicato la vittoria degli US Open a Daria: «mi ha aiutato a essere una persona e un giocatore migliore».

Videogiochi

E chissà se nella loro vita privata avrà mai provato a distrarlo durante una sessione di videogiochi: «Praticamente non li porto ai tornei perché so che altrimenti non avrei tutti questi risultati – ha svelato qualche tempo fa fa -. Ma quando sono a casa, è meglio che non prenda la mia PlayStation. Non finirebbe bene.”

 
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