“Tudor? La Juve deve stare attenta! Riguardo al mio ritorno…” – .

“Tudor? La Juve deve stare attenta! Riguardo al mio ritorno…” – .
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In vista della partita tra Laziale e il Juve nella serata di sabato, valevole per l’esordio di Igor Tudor sulla panchina biancoceleste, l’ex esterno della Lazio è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, Romolo Caldeira. Partendo dall’addio di Sarri, ha poi commentato le possibili novità tattiche che ci saranno sotto Tudor, prima di spostare l’attenzione sull’ex compagno di squadra Ciro Immobile:

Come ha reagito all’addio di Sarri?

“Sono un po’ deluso. Tutti sanno che sono un suo fan. Mi piaceva già dai tempi dell’Empoli, quando faceva giocare benissimo la squadra e poi a Napoli faceva ancora meglio. Ricordo le parole di Maradona nei suoi confronti e le scuse successive. È un allenatore fantastico. Purtroppo le cose alla Roma non sono andate come lui avrebbe voluto, il calcio è così. Mi è dispiaciuto, sono un fan del suo lavoro, l’ho presa un po’ male. Cosa non ha funzionato? È difficile dirlo senza essere dentro. Ci sono tante varianti nel calcio, dagli infortuni a giocatori che fanno prestazioni al di sotto della media o scelte che magari lo hanno costretto a cambiare stile di gioco. Dobbiamo capire cosa è successo in settimana, se i giocatori erano disponibili e volevano fare quello che ha detto”.

Ora inizia l’era dei Tudor. Pensi che il 3-4-2-1 sia adatto ai singoli giocatori di questa squadra?

“Secondo me la rosa è un po’ corta. Ho giocato con Inzaghi nel 3-5-2, vincendo la Coppa Italia nel 2019. Era un po’ diverso come modo di giocare, anche se il 3-4-2-1, con alcuni movimenti dei singoli, diventa un 3-5-2. Credo che questo cambio tattico possa essere una soluzione dopo il fallimento del 4-3-3 quest’anno. Ci sono ancora alcuni giocatori dell’era Inzaghi, questo aiuterà ad assimilare certe richieste. Tudor è un allenatore fantastico, ha fatto una stagione perfetta a Verona, mi piace tantissimo. Cambia molto rispetto a Sarri: è molto più aggressivo. Mi auguro di vedere una Lazio offensiva con le ali che attaccano dall’inizio alla fine, i difensori che danno le basi e aiutano i centrocampisti a gestire la squadra. Secondo me faranno bene con questa formazione”.

Immobile può rinascere con questi cambi tattici?

“Credo di si. Immobile è il giocatore principale della Lazio, per me è l’attaccante più forte che abbiamo in Italia. Con Sarri ci sono state tante varianti che non hanno permesso che le cose funzionassero, il suo è un caso. Quando sta bene è un giocatore devastante. Il gioco di Tudor è simile a quello dell’Atalanta di Gasperini, molto offensivo e aggressivo e a Bergamo gli attaccanti, penso a Muriel e Zapata, hanno sempre segnato tanti gol. Sicuramente la Lazio creerà più occasioni da gol e con un giocatore come Ciro che è esperto nel realizzarle, sicuramente segnerà tanto. Speriamo. Non sarà nemmeno una rinascita, perché Ciro non è mai morto, è sempre lui e per me è un giocatore devastante, dobbiamo solo fare in modo che abbia occasioni per fare gol”.

Sei rimasto in contatto con qualcuno del team?

“Ho contatti con i miei compagni. Ho parlato con Lotito, sia padre che figlio, prima tramite messaggio e poi tramite videochiamata. Enrico mi ha fatto tante domande, si sta inserendo sempre di più nella società, sta studiando e si sta migliorando per diventare davvero una persona importante del club. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto tornare, magari anche come allenatore della Primavera. Mi ha detto che ci sta pensando e vediamo cosa succederà in futuro. Nonostante abbia giocato solo pochi mesi nella Lazio sembra che gioco lì da dieci anni, ho tanti amici lì e il mio cuore resta alla Roma, un giorno mi piacerebbe venire a vedere una partita alla Curva Nord con i tifosi .”

Da doppio ex, cosa ti aspetti da Lazio-Juve?

“E’ sempre una bella partita, credo che la Lazio sorprenderà. Il cambio di allenatore e modulo potrebbe dare loro qualcosa in più. La Juve ha sempre sofferto squadre come l’Atalanta di Gasperini perché è difficile giocare contro una squadra che ha tre difensori dietro e due ali che rientrano praticamente in una linea a cinque, più i centrocampisti che rientrano, difendono e aiutano. Credo che la Lazio giocherà più o meno così. Credo che la Juve farà fatica, perché secondo me la Lazio ha ancora più qualità rispetto all’Atalanta, quindi se già soffrivano i bergamaschi, figuriamoci contro una squadra più tecnica e completa. Credo che la Lazio porterà a casa i tre punti. Per chi faccio il tifo? Ho passato un anno speciale a Torino: abbiamo vinto tutto e siamo arrivati ​​anche alla finale di Champions League, è stato un anno bellissimo, nonostante i tanti infortuni. Ho un grande affetto nei loro confronti, ma tutti sanno che il mio cuore appartiene all’Hellas Verona e alla Lazio. Sono tifoso della Lazio”.

La Lazio è in Brasile alla ricerca di talenti. Conosci bene il calcio brasiliano, chi consiglieresti?

“Ogni anno escono tanti giocatori importanti. Adesso c’è un ragazzo straordinario, si chiama Steven ed è ancora giovanissimo, ma già tutti i top club del mondo lo inseguono. Credo che la Lazio debba fare un lavoro diverso rispetto alle big. d’Europa. Devono anticiparli puntando sul settore giovanile delle squadre brasiliane, magari avendo un tifo qui in Brasile che li segua costantemente, ogni giorno. In questo modo potranno emulare lo stesso lavoro svolto anni fa da club come Barcellona, ​​Manchester City e Real Madrid. Osservavano i giovani, stringevano accordi con le squadre locali e appena compiuti i 18 anni li portavano in Europa. Per la Lazio questo sarebbe l’ideale, perché se aspettano che crescano diventa impossibile competere con le grandi”.

Ti piacerebbe fare lo scout per la Lazio?

“Non ci avevo mai pensato, ora che me lo hai chiesto ti dico che sarebbe carino. Conoscere il club, conoscere i giocatori locali potrebbe essere una soluzione per rendere la Lazio ancora più forte. Sì, mi piacerebbe. Ma devo essere sincero, non ci avevo mai pensato… è una bella idea!”.

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