“Possiamo recuperare Torregrossa e Hermannsson. Non ho ancora deciso se usare la difesa a tre o a quattro” – .

“Possiamo recuperare Torregrossa e Hermannsson. Non ho ancora deciso se usare la difesa a tre o a quattro” – .
Descriptive text here

Il tecnico nerazzurro Alberto Aquilani anticipa, dalla sala stampa “Renzo Passaponti” dell’Arena Garibaldi, i temi della sfida di domani contro il Catanzaro. Di seguito le sue dichiarazioni.

Com’è la condizione della squadra?

“Buone condizioni, abbiamo lavorato bene durante la settimana.”

Torregrossa può riprendersi? Hermannsson e Veloso?

“Torregrossa è in fase di recupero, oggi speriamo possa svolgere una preparazione completa. Anche Hermannsson sembra non avere nulla di così serio. Miguel, invece, dovrà aspettare ancora qualche giorno”.

Che partita ti aspetti dal Catanzaro?

“Mi aspetto una partita complicata, è una squadra che gioca un buon calcio e ha avuto una continuità di risultati importanti. Ci concentriamo su ciò che abbiamo fatto per migliorare alcuni problemi che abbiamo analizzato. Abbiamo la possibilità di giocare una partita importante sapendo che abbiamo di fronte una squadra forte e concreta. Dobbiamo prenderlo con le pinze”.

Mlakar e Piccinini sono un po’ scomparsi dai radar. Come stanno?

“Per Mlakar forse è il sistema di gioco, ma è tornato dalla Nazionale con un problema al tendine. La sua esclusione rientra nel ballottaggio di cui parlo ogni settimana, ha fiducia e sono convinto che ci darà una grande mano. Non ci sono altri motivi. Quando ci sono tanti giocatori è normale che ci sia competizione e scelte. Lo stesso vale per Piccinini, ci ha dato tantissimo quest’anno e ha dimostrato di essere pronto e forte. Un ragazzo serio, ha tirato il carretto più volte. In questo momento era più fuori gioco, ma so di poter contare su di lui”.

Il Catanzaro è fortissimo in contropiede.

“Ovviamente nelle analisi che facciamo riconosciamo i valori dell’avversario. Il contrattacco è una cosa che attuano, ma è anche vero che abbassarsi ci renderebbe vulnerabili da altri punti di vista. Nelle transizioni hanno giocate veloci che fanno un movimento molto preciso e corretto. Hanno valori di transizione importanti nelle giocate tra di loro. Dovremo essere bravi e attenti”.

Considerando la classifica di Catanzaro e Pisa possiamo dire che il Pisa giocherà i playoff?

“La classifica dice questo. Domani il Pisa affronterà una squadra importante che ha raccolto diversi punti. Ogni settimana gareggiamo contro squadre che ci aiutano a capire chi siamo. Tuttavia, cambia poco nel modo in cui interpretiamo la partita”.

All’ultima giornata, visti i risultati, la paura di perdere ha prevalso sulla voglia di vincere. Come instillare nei giocatori il desiderio di vincere in questo momento?

“Non credo che il nostro gioco derivi da qualcosa che ci ha fatto temere di perdere. Sapevamo di giocare su un campo difficile in un ambiente complicato. Siamo andati a Bari per vincere, ci sono avversari che hanno alzato il ritmo. Con la stessa mentalità di voler portare a casa la vittoria possiamo cambiare alcune cose senza snaturarci. Non percepisco la paura di perdere, ma se così fosse anche a livello inconscio bisognerebbe liberarsene al più presto. Dobbiamo però provare a vincere, ma se non riusciamo a farlo non dobbiamo perdere”.

È corretto dire che ci manca il killer istinto per chiudere le partite?

“Sicuramente avevamo la percezione di arrivare tra i primi tre a Bari e di poter vincere, ma non siamo riusciti a chiudere la partita. Abbiamo qualche colpa perché la pressione nel secondo tempo era diversa da quella del primo tempo. Non è solo merito del Bari, ma è anche colpa nostra. Dovevamo capire che il gioco stava cambiando”.

Più tre o quattro dietro?

“Possiamo giocare sia in tre che in quattro. Vedremo come si muoveranno e ci adatteremo di conseguenza, cercando di fare la cosa migliore”.

Viste anche le tre partite ravvicinate, c’è la possibilità di vedere Matteo Tramoni dall’inizio? Arena e Valoti?

“È un giocatore forte con caratteristiche ben definite. Bisogna però fare attenzione perché quando si ha una convalescenza così lunga, il ritmo, la continuità e i cambi fanno fatica a capire se dargli un vantaggio facendolo giocare dall’inizio o a partita in corso. Non ha i novanta minuti, ma può giocare dall’inizio. Ballo che vale anche per Arena e Valoti. Ho molta scelta davanti a me”.

È vero che gli allenatori preferiscono sempre l’abbondanza?

“Sì, ma non troppo, altrimenti hai il problema opposto”

Commenti

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV SBK, Razgatlioglu deluso dalla Yamaha nei test MotoGP: il retroscena – .
NEXT Basket, Schio vince gara 1 della semifinale di scudetto contro Ragusa – .