In esclusiva le parole dell’ex attaccante, che ribadisce il suo eterno amore per il mondo Granata, anche in vista del 4 maggio
Dall’amore incondizionato verso il “suo” Toro alle emozioni del 4 maggio, dai punti mancanti nell’attuale classifica Granata al bicchiere mezzo pieno su Cairo: Marco Ferrante 360° in esclusiva su Toro News. E come sempre, il pensiero dell’ex attaccante granata è destinato ad aprire un dibattito.
Buongiorno Marco. Una prima domanda su Inter-Torino di domenica. Ci sono rimpianti?“Il Toro ha segnato due punti nelle ultime quattro giornate, cinque punti nelle ultime cinque giornate. I rimpianti non sono quelli di San Siro. Il treno sembra essere passato, ormai siamo anni luce indietro rispetto all’Europa”.
I numeri offensivi sono davvero preoccupanti: zero gol nelle ultime tre partite e quindici partite di questo campionato senza gol. Come lo spieghi?“Per gli esperti il clean sheet è importante, ma se non segni al massimo ottieni 0-0 e molto spesso 0-0 sono mezze sconfitte. La squadra segna poco perché sotto porta c’è solo la figlia di Zapata”.
Juric troppo sulla difensiva? “Non credo che il gioco sia difensivo. Il Toro ha un solo terminale e se Zapata si inceppa tutto si ferma. Servirebbero almeno un paio di giocatori che possano aspirare alla doppia cifra. Per singoli e reparti il Toro mi dà un grande piacere, non lo nego, così come ritengo che Ivan Juric sia validissimo. Però se guardi i passi falsi è questione di fortuna o sfortuna perché in un campionato tutto si equilibra”.
Quanti punti in più avrebbe potuto avere il Toro?“Almeno dieci. E non è Marco Ferrante a dirlo, ma lo dicono tanti addetti ai lavori. Sembra un’analisi giusta in base al personale disponibile. Il Toro ha raccolto davvero poco rispetto alle sue potenzialità. In questo triennio Juric sperava in una classifica leggermente diversa. I giocatori del Toro quest’anno sono importanti e la classifica rischia di essere uguale o peggiore di quella del 2022/2023, quindi è legittimo dire che la stagione in corso è deludente”. .
Ci avviciniamo al 4 maggio. Cosa rappresenta per te?“Il 4 maggio è una data talmente importante che va oltre il Toro. Ho avuto la fortuna di indossare la maglia granata e di sentirla dentro di me e posso dire che non avrei potuto fare a meno del 4 maggio”.
La Bolla è incompiuta ormai da tempo: cosa dovrebbe fare il presidente Urbano Cairo per renderla più completa?“Non voglio fare amicizia con i tifosi del Toro, sono loro grato e sento che la cosa è molto reciproca. Io però guardo la vicenda dirigenziale dal bicchiere mezzo pieno: il Toro ha ritrovato con Cairo la sua solidità societaria. I tifosi meriterebbero obiettivi più importanti di una classifica mediocre, ma penso e spero che Cairo ogni anno si affezioni sempre di più al Toro per aggiungere i pezzi mancanti e arrivare finalmente a trentuno su trenta. Non sempre deve essere valorizzato e venduto. Tutto però dipende da cosa si vuole fare dal punto di vista aziendale”.
Tornerebbe al Toro come dirigente?“La risposta è ovvia. Ognuno nella vita ha ciò che si merita. Se si presentasse un’opportunità, avrei difficoltà a dire di no. Non chiedo niente, non è mia abitudine. Ho un legame speciale e suggestivo con Piazza Granata. Ho una stima per il Toro che va oltre ogni altro aspetto”.
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1 maggio 2024 (modificato il 1 maggio 2024 | 08:59)
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