La tragedia di Casbeno e le domande del giorno dopo – .

La tragedia di Casbeno e le domande del giorno dopo – .
La tragedia di Casbeno e le domande del giorno dopo – .

Di Francesca Caruso*

Qualche settimana fa mi sono imbattuto nella rilettura di un vecchio classico shakespeariano. Una di quelle letture liceali che si fanno più per “doveroso” studio che per un vero e sentito interesse adolescenziale. Il dramma di uccidere “per troppo amore” descritto nell’Otello mi ha fatto venire in mente quello che credo sia alla base di tutto: i tratti caratteristici di quei bravi ragazzi di buona famiglia che inspiegabilmente si trasformano in bestie.

La follia del “possesso”, proprio di questo stiamo parlando, che ha inondato le nostre cronache in questi giorni per una questione irrisolta del potere “maschile” che riguarda tutti noi. Uomini e donne. La brutalità del male, per il quale le indagini prenderanno il loro giusto e dovuto corso, ci interroga ancora di più su quella esigenza di “dominio malato” che sembra sfuggire a ogni regola, a ogni divieto. Quando l’annientamento dell’altro diventa più forte della propria vita piuttosto che scervellarsi sulle “spiegazioni” del giorno dopo, credo sia utile insistere sulle domande. Più che una polarizzazione di opinioni, forse, è tempo di focalizzare la riflessione cercando di far luce su qualcosa di più profondo.

Francesca Caruso

Perché non possiamo accettare una separazione? Perché quel desiderio narcisistico alimenta il bisogno più crudo di distruggere tutto, rovinando la vita delle donne e dei bambini che hanno messo al mondo? Le esperienze degli ultimi anni nell’affrontare professionalmente la violenza di genere mi hanno convinto sempre di più che ogni caso ha il suo dramma ma le tre parole chiave per affrontare con decisione questa battaglia sono prevenzione, tutela e certezza della pena. Solo nell’equilibrio e nella determinazione delle azioni messe in campo in questi tre ambiti è possibile fare luce su un contesto ancora troppo buio.

I fatti di Casbeno, quel sorriso ripugnante e beffardo dell’uomo appena arrestato, sono il sintomo di un male che sembra andare oltre ogni piano e decreto legge antiviolenza. Ed è per questo che ho trovato le parole incisive Il presidente Meloniin occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel sottolinearlo non ci fermeremo mai contro queste aberrazioni. È proprio l’idea di una “lotta” che non può avere momenti di rallentamento, quanto piuttosto un approccio culturale che parta dalle scuole. Dai più piccoli.

Nella tragedia di questa storia se ne ritaglia un’altra, quello di un autentico eroe il quale, per difendere la figlia, sacrifica la propria vita. Un padre, un marito, un nonno. Un uomo. Pronta a difendere Lavinia dalla brutalità di un altro “uomo” che ha cercato in tutti i modi di cancellare i tratti identificativi del suo essere Donna e Madre. La brutalità di un rapporto di potere e di un crescendo di violenza che più volte avete denunciato. La tenacia di Marta, moglie della vittima, la voglia di fare piena luce su quanto accaduto e di avere piena giustizia impongono a tutti noi, istituzioni e non, di fare la nostra parte. Che non si fermi soltanto alla liturgia del “giorno dopo”..

*assessore regionale alla cultura

parole caruso casbeno – MALPENSA24
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV sbaglia una curva scendendo dal Mortirolo e finisce giù per il pendio – .
NEXT “Ho mille nomi di mercato, parlerò con il direttore sportivo. Manca la rosa” – Forzaroma.info – Ultime notizie calcio As Roma – Interviste, foto e video – .