“Grande colonia nerazzurra al Palazzo di Giustizia. Io, interista in ansia” – .

“Grande colonia nerazzurra al Palazzo di Giustizia. Io, interista in ansia” – .
“Grande colonia nerazzurra al Palazzo di Giustizia. Io, interista in ansia” – .

I tifosi bianconeri e milanisti, ma anche tanti addetti ai lavori, si chiedono perché la Procura di Milano non abbia ancora aperto un’indagine sulla misteriosa e nebulosa situazione societaria dell’Inter. I più dispettosi sostengono che un’indagine non potrebbe mai essere aperta da una Procura il cui capo è un magistrato dichiaratamente tifoso nerazzurro, con tanto di gagliardetti appesi in ufficio.

Ma nelle ultime ore, gli stessi tifosi diffidenti hanno riesumato e diffuso sui social e sui canali YouTube un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica da Fabio RoiaVicepresidente del Tribunale di Milano, che come il collega magistrato Marcello Viola non ha nascosto la sua forte fede nerazzurra, confessando anche che al Palazzo di Giustizia c’è una colonia interista.

Ecco un estratto con le sue dichiarazioni rilasciate esattamente l’8 giugno 2023, a ridosso della finale di Champions League persa dai nerazzurri contro il Manchester City:

“Istanbul? Volevo andare, ma ha prevalso la sensazione di restare, e non è una scusa, ma la verità. In questo periodo in tribunale ci sono tante cose da fare, ma sono in Turchia con il cuore”.

Nel 2010 hai detto che eri a Madrid, in quale zona del Santiago Bernabeu?

“Una tribuna laterale, più o meno accanto alla tribuna dell’autorità. Uno stadio bellissimo, una serata meravigliosa e il rientro alle sei del mattino con la carta e poi a San Siro ad aspettare la squadra, con la coppa portata dal figlio di Massimo Moratti. Unica ombra – noi tifosi dell’Inter siamo belli, trasparenti, olimpici, ma purtroppo in noi c’è anche un filo di sadomasochismo – l’addio di Mourinho, che ci ha lasciato quella stessa notte”.

Che tipo di tifoso sei?

“Molta ansia, nella settimana del doppio derby di Coppa sentivo una tensione mostruosa prima delle partite. Io sono un tifoso che ascolta la partita e se va male resta male per due giorni. I consigli nelle chiacchiere da bar, su chi mettere in campo e in che ruolo, li do, come tutti i tifosi, ma prevale la fiducia”.

E tu hai amici dell’Inter?

“Il Palazzo di Giustizia ha una nutrita colonia di magistrati e personale amministrativo tifosi dell’Inter, questo lo rende più gradevole. E anche tanti giornalisti sono interisti”.

E tu oggi ti ritrovi a parlare di calcio con i tuoi amici milanisti, che potresti avere? È in pace?

“Se devo dire la verità sono scomparsi tutti dopo i due derby e spero che continuino a non esserci. Li adoro, ma spero che non si presentino nella notte tra sabato e domenica, perché sarebbe solo “in quel” caso”.

Cosa ti piace di più dell’Inter?

“Una delle sue caratteristiche peculiari è quella di aver avuto presidenti che sono persone rispettabili e impegnate nella società. La proiezione verso l’internazionalità, il calcio visto come fattore di allontanamento dei bambini dalle favelas o dal disagio o dal degrado, mettendo al centro la persona è peculiare dell’interismo. Ed è caratterizzato da diverse esperienze. Ho avuto la fortuna di conoscere tutti i nostri presidenti, anche Ivanoe Fraizzoli, quando facevo il giornalista sportivo…”.

 
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