Imprenditore Contador, prima di tutto appassionato di bici – .

MADRID – Contador è ancora un campione oggi (e continua ad andare benissimo in bici). Il pistolero di Pinto era famoso per essere costantemente iperconcentrato, sempre attento e concentrato sui suoi obiettivi, meticoloso e ben informato sulla tecnica della bicicletta. Anche oggi è così: non è più un atleta professionista, ma un imprenditore di successo.

Quando si parla di tecnica della bicicletta Contatore prende la sedia. Argomenta e spiega con la stessa autorevolezza che portava al tavolo quando era professionista. Lo abbiamo incontrato durante la presentazione del nuovo Aurum Magmala bici che esce dalle sue corde.

Una grande emozione aver pedalato al fianco del Pistolero (foto Aurum)
Una grande emozione aver pedalato al fianco del Pistolero (foto Aurum)
Quando è nata l’idea di produrre biciclette?

In realtà quando correvo non pensavo di costruire un’azienda e un gruppo di lavoro per lo sviluppo e la produzione di biciclette, ma allo stesso tempo Continuavo a pensare a come migliorare le bici che mi erano state date. Durante i ritiri, ad esempio quando andavamo al Teide, la ricerca di miglioramenti, il pensiero su cosa fare e come farlo era costante. Tutto ciò che riguarda i veicoli meccanici è per me una passione, Mi piace la bicicletta.

L’idea ha preso forma quando vi siete fermati?

Si, esattamente. Quando mi sono fermato ho capito che non ero stancoavere tanta voglia di fare e basta la mia passione per il ciclismo era molto viva. Mi sono detto: ho l’esperienza, conosco tante persone capaci di aiutarmi e ho le competenze. L’ho trovato dentro Ivan Basso e mio fratello due grandi compagni di viaggio.

Contador ha seguito il Giro d’Italia con Eurosport e al fianco del Team Polti-Kometa
Contador ha seguito il Giro d’Italia con Eurosport e al fianco del Team Polti-Kometa
Non sarebbe meglio rilevare un marchio già esistente?

Per certi aspetti sì, ma Noi vvolevamo qualcosa da creare, con un design, con le sue specifiche e unicità. Aver creato una nuova azienda, da zero, è una sfida come quando sei un campione e corri per competere, per vincere. Questa è la mia sfida oggidella mia vita dopo la mia carriera da atleta.

Hai riportato ad Aurum la tua passione per la tecnica?

100 percento. Ho sempre pensato che anche un solo secondo fosse importante per la vittoria e questo modo di pensare si riferiva ai momenti in cui mi allenavo, ma anche alla ricerca della soluzione migliore per la bicicletta. Ho sempre pensato che se una bicicletta fosse più performante, Stavo chiedendo la bici migliore e possibilmente quell’aggiornamento. Era il mio lavoro e dovevo farlo al meglio. Ho provato a trasferire la mia meticolosità, stessa filosofia adottata sulle bici Aurum e più in generale in azienda. Sono sempre molto esigenteverso me stesso e gli altri.

Al fianco di Pietrobon, protagonista delle fughe (foto Polti-Kometa)
Al fianco di Pietrobon, protagonista delle fughe (foto Polti-Kometa)
Essere esigente ti ha creato difficoltà?

Non durante la mia carriera, ma nemmeno ora che sono più manager e imprenditore, anche se una precisazione è necessaria. Devi saperlo trasmettere agli altri, allo staff e ai collaboratori, ma anche ai corridori della Squadra Polti-Kometa questa meticolosità e ricerca della precisione, attenzione ai dettagli e bisogna farlo nel modo giusto. Non fingo e non voglio pensare di essere troppo invasivo ed è anche per questo Lascio molte delle decisioni relative alla squadra a Ivan e mio fratello.

Ieri e oggi, due momenti di vita paragonabili?

sono due cose differenti, anche se paralleli. Quando correvo l’obiettivo era andare in bicicletta, allenarmi al meglio, curare ogni dettaglio che potesse portarmi alla vittoria. Non avevo bisogno di sapere cosa c’era dietro una trattativa, o cosa stava succedendo dietro lo sviluppo di un prodotto, anche se spesso mi le aziende mi hanno coinvolto. Ma allo stesso tempo, essere un leader mi ha insegnato molto e Riporto quelle esperienze come leader nell’azienda di biciclette.

Contador poco prima del giro dove ci ha presentato la nuova moto (foto Aurum)
Contador poco prima del giro dove ci ha presentato la nuova moto (foto Aurum)
Cosa vuoi sapere?

Quando sei caposquadra al Tour de France non significa che sei il corridore con lo stipendio più alto. Dietro c’è molto di più. Significa costruire un gruppo di personedi amici, di complici che lavorano all’unisono verso un obiettivo e ognuno deve dare il massimo. Un leader deve anche incoraggiarci ad andare oltre i limiti conosciuti.

Cosa significa?

Significa assumersi la responsabilità e se è necessario proteggere questi compagni. Cerco di riportare tutto questo in azienda e sulle biciclette. È stata una sfida e una grande motivazione come corridore, lo è ancora oggi, in modo diverso, ma è così uno stimolo incredibile.

In fatto di tecnica ciclistica il pistolero non è secondo a nessuno (foto Aurum)
In fatto di tecnica ciclistica il pistolero non è secondo a nessuno (foto Aurum)
E se avessi le bici di oggi?

L’evoluzione della bicicletta è evidente. Il pacchetto deve comprendere tutto, abbigliamento e biomeccanica, alimentazione e metodi di allenamento, Penso che la bicicletta e i suoi componenti siano i principali artefici di velocità e medie sempre più elevate. Pensiamo solo a quanto conta l’aerodinamica! Moltissimo e non è solo uno strumento di marketing. Ma ne sono convinto ogni epoca ha la sua evoluzione ed ogni considerazione va fatta con quello che si ha a disposizione in quel momento storico.

 
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