“Francoforte senza Saviano è come la Coppa Davis senza Sinner. Assoeditori sprezzante” – .

BOLOGNA – “Il commissario Mauro Mazza e il presidente dell’AIE Francesco Cipolletta non sono stati né prudenti né seri. Sono uno scrittore e posso essere sbadato ogni giorno, loro no. L’occasione è il dialogo presso Rep Idee fra Francesco Piccolo E Nadia Terranova sul ruolo degli scrittori “Scrivere sui giornali: obbligo o verità?” parlando con Raffaella De Santis. Ed è proprio il giornalista di Repubblica a incalzare Piccolo sulla questione relativa alla sua partecipazione alla fiera del libro di Francoforte dove quest’anno l’Italia è Paese d’onore. Piccolo infatti aveva annunciato la sua rinuncia ad andare alla Buchmesse in seguito al mancato invito Roberto Saviano.

«Non si può non invitare Saviano al Salone del Libro – insiste -, è come se la Coppa Davis non chiamasse Sinner perché il suo tennis club si è dimenticato di inserirlo nella lista. Nel caso di Saviano, è vero che non figurava negli elenchi degli editori, perché stava cambiando editore, ma nessuno, né Mazza né l’AIE, si è posto la domanda giusta, che era: “perché Saviano non nelle liste? ”. È uno degli scrittori più importanti che abbiamo”.

Piccolo torna anche al giorno dell’annuncio dei partecipanti a Francoforte, quando alla domanda sull’assenza di Saviano Mazza ha risposto così: “perché abbiamo scelto autori più originali”, che è una risposta un po’ volgare. Un giudizio così sprezzante su Saviano, deve spiegare Mazza, non è una questione di gusto personale”. Altrettanto duro nei confronti dell’Associazione Italiana Editori.

«L’AIE ha avuto un ruolo molto serio in questa vicenda – accusa Piccolo – la spiegazione data è stata che non essendo Saviano nella lista degli scrittori, loro non c’entravano niente. Mostrando grande cautela nei confronti del governo, ma essendo molto disattento nei confronti di noi scrittori. Ci ha trattato come degli stronzi e non è gentile”.

(eikon)

Parlando del clima attuale, Terranova ricorda quello precedente all’esplosione del caso Antonio Scurati, anche un suo monologo sui pestaggi degli studenti da parte della polizia nel corteo dello scorso marzo a Pisa, che avrebbe dovuto andare in onda su ‘Che Sara’, è stato censurato dalla Rai. “Mi hanno chiesto di cambiare alcune cose, ho rifiutato. Quando ho raccontato questa storia alle persone che conosco mi è stato detto: ‘beh, cosa vi aspettavate?’. Sarò ingenuo, ma voglio continuare ad essere così”.


1718524483_756_Francoforte-senza-Saviano

(eikon)

Piccolo e Terranova hanno poi parlato del loro rapporto con i giornali. «Dal dopoguerra – dice Piccolo – il ruolo degli scrittori sui giornali è stato inteso come commento all’attualità ed è diventato un genere in cui spesso lo scrittore dà forma a ciò che tutti pensano. Questa è una modalità che rifiuto. Ho preso la regola di scrivere se ho qualcosa da dire e se quello che devo dire non è ovvio”. Per Terranova i giornali sono invece “lo spazio per una scrittura più approfondita rispetto ai social media. Con alcune regole: non scrivo mai due volte sullo stesso argomento e raramente scrivo un articolo su un argomento che ho trattato in uno dei miei libri”.

Piccolo poi diverte tutti quando parla della differenza dei tempi di scrittura tra libri e giornali. “Quando scrivi per i giornali, se scrivi una storia, il giorno dopo tutti la leggono, il che è tragico e liberatorio. Però, quando scrivo un libro, che magari non faccio leggere a nessuno per tre anni, vivo per tre anni con il dubbio di aver scritto una cazzata”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Altro che… in barella. Con Nicolò l’Italia diventa maiuscola. È il valore aggiunto – .
NEXT “lei è la donna più forte del mondo” – .