Altro che… in barella. Con Nicolò l’Italia diventa maiuscola. È il valore aggiunto – .

Altro che… in barella. Con Nicolò l’Italia diventa maiuscola. È il valore aggiunto – .
Altro che… in barella. Con Nicolò l’Italia diventa maiuscola. È il valore aggiunto – .

il nostro corrispondente a Dortmund

Luciano Spalletti elogia il collettivo più che il singolo dopo la prima vittoria in questo Europeo: «È una Nazionale che può fare a meno di nessuno, abbiamo 26 giocatori forti, non si deve dire che la Nazionale dipende da un giocatore. Tante cose belle, avremmo potuto fare male più volte e invece non siamo andati nella direzione di concludere l’azione il prima possibile”. Lo spirito di questa Nazionale è quello di Nicolò Barella: «Alla fine ero un po’ stanco ma i giorni in cui sono stato fuori non mi hanno aiutato. I ragazzi mi hanno fatto sentire importante anche quando non ero in campo, sputerò sempre sangue per questa Nazionale. Vittoria meritata anche se avremmo potuto fare più gol”.

Quello dell’Inter è il giocatore italiano più prezioso: 80 milioni è il suo valore di mercato, 6,5 milioni che riceverà a stagione dopo il rinnovo di contratto con l’Inter fino al 2029, diventando il calciatore italiano più pagato che gioca in Serie A. Eppure il suo L’Europeo rischiava di non iniziare nemmeno. Tutta colpa di quello stiramento al retto femorale, conseguenza del campionato giocato a ritmi più lenti nell’ultimo mese visto che i nerazzurri avevano tagliato il traguardo dello scudetto con largo anticipo e non avevano altri trofei da conquistare. . Quell’urlo dopo il gol di destro (il 10° per l’Italia, sorpasso di Francesco Totti) che ha rimesso sulla giusta strada il nostro Europeo dopo l’avvio sconvolgente ha il sapore di una liberazione. Da quando era arrivato a Coverciano il 31 maggio, la sua marcia per arrivare integro all’appuntamento tedesco era stata faticosa e paziente. Barella è il vero leader di questa Italia, un giocatore molto più completo e maturo di quello di Euro 2021. Non è più solo il trequartista, il trequartista: oggi partecipa alla manovra da secondo regista, all’Inter lo fa spesso si unisce a Calhanoglu lasciando Mkhitaryan per andare avanti. Perdere l’unico italiano entrato nei convocati per il Pallone d’Oro sarebbe stato il problema più serio per l’Italia. Ecco perché Spalletti, al momento dei tagli dopo nemmeno una settimana di lavoro, ha preferito tenerlo in gruppo. Dopotutto, aveva altri otto giorni per sostituirlo. Così lo ha aspettato e il centrocampista non ha forzato i tempi, si è affidato ai medici italiani, lavorando prima in palestra, poi gradualmente in campo fino al rientro in gruppo tre giorni dopo l’esordio al Westfalenstadion contro l’Albania.

Intanto Nicolò (era il 6 giugno, il giorno delle scelte definitive dell’allenatore) è diventato papà per la quarta volta, un record per un ragazzo di 27 anni. Che ha segnato un altro gol agli Europei, come nei quarti di finale di tre anni fa contro il Belgio. E l’Italia spera che non si fermi qui…

 
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