ROMA – Ghisolfi guarda alla Francia e soprattutto al Rennes per rafforzare Roma da consegnare a Daniele De Rossi. Così dopo i contatti presi per Doué, il terzino destro a cui il club francese ha proposto il rinnovo per non farlo andare via, ora il nuovo allenatore giallorosso chiede, e anche con insistenza, Enzo La Fata per il centrocampo. Trattativa in corso, il nome del ventiquattrenne è forte nei corridoi di Fulvio Bernardini e ora è considerato il primo obiettivo per rafforzare il ruolo scoperto dopo l’addio di Renato Sanches e quello probabile di Aouar. Più quello possibile di Paredes, se deciderà di accettare la ricca offerta saudita arrivata ai suoi agenti e che ora lo sta facendo riflettere seriamente sul suo futuro in giallorosso.
Il foglio di Enzo Le Fée
La trattativa per Le Fée
La Roma ha offerto tra i 12 e i 15 milioni al Rennes per Le Fée, una prima proposta che evidentemente non è stata presa in considerazione dal club francese che ha speso un anno fa per il suo arrivo 20 milioniEd è anche la cifra minima che Massara, il nuovo direttore sportivo del club bretone, prenderebbe in considerazione per lasciarlo andare. Insomma, la richiesta è di 23-25 milioni, per meno l’affare potrebbe andare in porto. E quindi è una trattativa, i due dirigenti sono in contatto per trovare una soluzione e consentire al giocatore di sbarcare nella Capitale. Le Fée – come riportano i media francesi – ha già trovato un principio di intesa con la Roma e ha dato il via libera alla sua partenzaAnche perché a Trigoria avrebbe ritrovato una sua vecchia conoscenza di nome Ghisolfi. Il tuttofare, abile sia come regista che come centrocampista, prima del Rennes è stato tra i grandi protagonisti della promozione del Lorient dove il direttore sportivo francese era collaboratore di Mickael Landreau. Lì Le Fée è rinato, lì ha saputo voltare pagina dopo un passato così difficile da poter devastare la vita di qualsiasi giovane.
Chiè Le Fée
Il centrocampista (tra l’altro in Brasile segnalano un interesse per Gabriel Sara del Norwich) porta il cognome della madre dopo le traversie del padre che è stato arrestato più volte durante la sua infanzia e che nel 2021 si è tolto la vita. «Stavo saltando gli allenamenti per andare a trovarlo in prigione – ha detto Enzo in un’intervista ai media francesi –. L’ho fatto anche quando abbiamo vinto la Ligue 2. La mia infanzia non è stata facile, vedevo i miei compagni di squadra venire in campo con i loro genitori mentre io avevo solo mia madre che mi dava tutto. Dovevo essere forte per lei, per tutto quello che mi dava. Ogni tanto la sera piangevo da sola nella mia stanza, ma poi dovevo riprendermi per dare di nuovo il meglio di me il giorno dopo.». Il calcio lo ha salvato, è stata la sua forza insieme alla madre per andare avanti e vivere la sua vita. E ora la Roma può essere un nuovo capitolo.
