“La società resterà nella pallavolo” – .

“La società resterà nella pallavolo” – .
“La società resterà nella pallavolo” – .

Il nuovo progetto che la Lube ha appena annunciato, ovvero l’ingresso della grande azienda di cucine nel mondo del calcio dopo esserne rimasto lontano per anni, non desta timori tra gli appassionati di pallavolo. Non certo in Giuliana Grifantini, presidente e quindi rappresentativa del mood della frangia più fedele, i tifosi della Lube nel Cuore, che occupano con gli immancabili tamburi la gradinata-curva del palazzetto dello sport color rosso. La Lube è riuscita a riunire tre delle quattro società calcistiche di Treia per iniziare l’avventura nel “calcio” (al momento è fuori il Chiesanuova, massimo club della categoria ma senza settore giovanile) e Fabio Giulianelli ha usato espressioni ambiziose e significative come ad esempio: “Tra 2-3 anni se ne parlerà a livello nazionale come esempio dato da un piccolo paese dove si fanno le cose in grande” oppure “A Macerata e Civitanova c’era qualcosa che non andava, eravamo sempre ospiti. Adesso vogliamo fare qualcosa di grande in casa”. Chissà, magari proprio quest’ultimo aspetto l’ha spinta a scendere sul rettangolo verde. In ogni caso Giuliana Grifantini non mostra alcuna preoccupazione per la novità, per lei il rischio della concorrenza non c’è.

Signor Presidente, come ha reagito a questa notizia?

“Pacificamente.”

Non hai paura che possa essere l’inizio di un disimpegno?

“Non la interpreto in questo modo. Noi tifosi di pallavolo sosteniamo Lube e continueremo a farlo.”

Giulianelli ha detto di essersi sentito ospite a Macerata e poi di nuovo a Civitanova. Sorpreso da questa affermazione?

“Non sono sicuro di cosa intendesse, ma non vedo alcun problema.”

Il proprietario ha ribadito che non farà più spese folli. Una filosofia già attuata da due anni puntando su roster caratterizzati da una base giovanile.

“Io e la Lube nel Cuore seguiamo questa linea. Faccio sempre l’esempio di Grebennikov, quando nel 2018 è stato ceduto sembrava un dramma e al suo posto è arrivato Balaso che era quasi uno sconosciuto. In sole tre partite Fabio lo ha fatto dimenticare e ora ci godiamo il libero più forte del mondo.”

Quindi le piace la nuova squadra che è quasi finita.

“Sì, mi intriga l’idea di vedere tanti giovani in campo perché hanno talento e sapranno coinvolgere con il loro entusiasmo. L’unica cosa difficile – ride – sarà inventare i cori con quei cognomi complicati da pronunciare”.

Andrea Scoppa

 
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