«UN TIFO CHE TI FA SCOPPIARE LA TESTA, QUEI DUE LÌ SONO DEI MOSTRI» – .

GIRO DI FRANCIA | 30/06/2024| 18:18

di Giulia DeMaio

Giulio Ciccone arriva al traguardo di Bologna accaldato ma felice. I tifosi circondano il bus della Lidl Trek, c’è un gruppo di ragazzi abruzzesi che lo fanno sorridere con i loro cori, la moglie Anna Bruna lo osserva da lontano mentre sui rulli cerca di rinfrescare i muscoli dopo la doppia salita a San Luca e risponde alle nostre domande.

Vista da fuori è stata una tappa dura, resa ancora più dura dal caldo.

«Sì, è stato molto impegnativo, soprattutto dopo ieri che non c’era un filo d’aria e il caldo ci ha messo a dura prova. Il finale è stato ricco di eventi e bellissimo. San Luca era uno spettacolo di gente, era davvero emozionante e suggestivo. Ho salito questa salita più volte, in Emilia, al Giro d’Italia, ma oggi mi scoppiava davvero la testa per le urla dei tifosi. Ricorderò sicuramente questi momenti tra i più forti della mia carriera”.

Pogacar e Vingegaard si sono dimostrati subito esplosivi. Quali sensazioni stai provando?

«Bisogna essere realistici riguardo al livello che ho, per me seguire i due mostri in lotta per la maglia gialla oggi era praticamente impossibile ma ho cercato di gestirmi al meglio e lo farò giorno per giorno. Hanno una marcia in più e oggi lo hanno dimostrato ancora una volta perché al San Luca il ritmo era già molto alto da tempo. Quando vai a più di 500 watt per un certo numero di minuti, solo i grandi campioni come loro possono fare la differenza”.

Ti aspettavi che Roglic pagasse una salita che lo ha visto primeggiare in più occasioni sia al Giro che all’Emilia?

“Questi primi giorni di Tour sono stati davvero strani perché con il caldo il corpo soffre, le sensazioni cambiano molto e a volte la prestazione viene anche un po’ falsata. Non lo prenderei come un brutto segno, magari domani starà meglio e poi arriverà il suo momento”.

Stai pagando i 4-5 giorni senza allenamenti a cui il covid ti ha costretto?

“Sarò sincero, in questi primi giorni mi manca la brillantezza, quel cambio di ritmo che serve negli scatti brevi, ma sono comunque soddisfatto perché sto mantenendo il mio livello e la costanza di prestazione. Nelle accelerazioni soffro un po’ perché si raggiungono picchi di potenza davvero elevati, quindi se ti manca anche il 2% a questi ritmi lo senti e lo paghi. Siamo al Tour de France…”.

Copyright e copia TBW

 
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