«I giovani hanno bisogno di fiducia per crescere senza pressioni» – .

«I giovani hanno bisogno di fiducia per crescere senza pressioni» – .
«I giovani hanno bisogno di fiducia per crescere senza pressioni» – .

Durante tutto il Giro Next Gen, i ragazzi del team UAE Emirates Gen Z hanno avuto al loro fianco la figura di Joxean Matxin che attualmente sta seguendo la squadra WorldTour al Tour de France. Trovare l’allenatore spagnolo accanto a loro ha un significato importante per questi ragazziDopo averlo visto sulle strade del Giro dei grandi finalmente possono parlare e confrontarsi con lui in un certo senso Corda rossa che unisce squadra devo eTour Mondiale. La presenza di Matxin diventa ancora più importante se si considera che negli stessi giorni si è svolto il Giro di Svizzeradove Yates e Almeida banchettarono senza che nessuno si opponesse.

«Penso che sia più importante essere qui – dice subito Matxin – piuttosto che essere in Svizzera, dove i ragazzi hanno dimostrato di essere in forma».

Il secondo posto di Torres al Giro Next Gen non fa alzare la testa a nessuno, la crescita continua (foto LaPresse)
Il secondo posto di Torres al Giro Next Gen non fa alzare la testa a nessuno, la crescita continua (foto LaPresse)

Il primo Next Gen Tour

Il 2024 segna l’anno di esordio dell’UAE Team Emirates al Giro Next Gen, vista la recente nascita della squadra devo. Come è andata la gara più importante a livello under 23? Cosa diceva questa data?

«La gara si è rivelata molto soddisfacente – spiega Matxin – Vedere Torres fare un viaggio del genere a soli 18 anni ci dà un buon motivo per essere feliciVederlo tra i migliori al mondo significa che la sua crescita, il suo miglioramento, sta andando nella giusta direzione. Poi dall’altra parte c’è qualcuno come Widar che è altrettanto giovane e forte, ma questo non ci intimidisce.

«Poi ci sono anche gli altri ragazzi ovviamente. Con Glivar avevamo stabilito tre tappe e ha portato a casa un buon terzo posto. Giaimi deve ancora crescere e migliorare, ma lasciarsi alle spalle una gara del genere gli fa bene (in apertura è lui a parlare con Matxin, ndr). È un corridore che ogni anno deve fare un passo avanti”.

Matxin a colloquio con Torres prima della tappa di Fosse dove lo spagnolo arriverà secondo
Matxin in conversazione con Torres prima della tappa delle Fosse dove lo spagnolo finirà secondo
Perché ritieni che sia più importante essere qui rispetto ad altre gare, magari tra i professionisti?

Per me, per la squadra, per tutto. IO Sono responsabile del gruppo giovaniMi piace questa gara, è il sesto anno che vengo e il primo con il team Gen Z di cui sono responsabile. Sono qui anche per mostrare loro che siamo lì in ogni momentola nostra presenza è costante. Sia quando vinci, per fare i complimenti, ma anche quando hai bisogno di crescere.

Per dimostrare fiducia.

Sì, per dire: «Noi ci siamo». Senza alcuna pressione, vogliamo vedere e imparare con loro. Per sentire se ci sono problemi. Ascoltiamo le loro opinioni e pensieri. I giovani per noi sono importanti e devono sentirsi parte del progetto. Molto dipende anche dai momenti extra-garainsegniamo loro a vivere insieme e a trascorrere una settimana insieme.

E qual è la tua opinione su questi ragazzi?

È chiaro e capiscono che è un progetto per under 20, ecco perché ci sono solo corridori del primo o del secondo anno. Fa eccezione Glivar, che però ha una storia e un progetto diverso. Abbiamo voluto fare questa scelta per una questione di onestà.

I ragazzi del team Gen Z hanno già maturato esperienza con i professionisti, qui Glivar al Tour of Sharjah, ha vinto
I ragazzi del team Gen Z hanno già accumulato esperienza con i professionisti, qui Glivar ha vinto al Tour of Sharjah
In che senso?

Al momento non abbiamo lo spazio sportivo necessario per dare così tanti corridori alla squadra WorldTour. Preferiamo dare crescita e diventare piloti importanti in futuroNon volevamo prendere corridori già pronti e poi ritrovarci con poco spazio per ognuno.

E quanto dura per te il processo di crescita?

Dipende. Ci sono ragazzi che hanno bisogno anche del quarto anno e altri che sono pronti dopo i due. Torres è un esempio, ora stiamo parlando di un corridore che è arrivato secondo al Giro Next Gen. Se avessimo parlato di lui un mese fa, non saremmo nemmeno riusciti a definire il suo percorso di crescita. Allora dobbiamo dividere le cose, un corridore pronto dal punto di vista sportivo non significa che sia pronto anche dal punto di vista umano.

Meglio avere un percorso solido nel team della Gen Z?

Il concetto con noi è questo questi ragazzi possono passare al WorldTour ma non viceversa. Si può fare, ma io non ho questo concetto. Torres, per esempio, ha corso con noi alla Coppi e Bartali e al Giro d’Abruzzo. Glivar, d’altro canto, ha già corso altre corse con i grandi.

Luca Giaimi, nonostante fosse al primo anno, ha corso molto anche con i professionisti ad inizio stagione
Luca Giaimi, pur essendo al primo anno, ha corso molto anche con i professionisti ad inizio stagione
È anche vero che questi 2005 stanno andando alla grande…

Dipende, adesso quando parli con le giovanili c’è un po’ di febbre. Molti bambini sono talpe squadra devo ma con contratti già firmati per il WorldTour. È importante dare loro un percorso molte volte, penso che questi ragazzi abbiano bisogno di tranquillità. Non vedo il motivo di fargli firmare contratti biennali, credo che serva più tempo. Ecco perché vogliamo che firmino per tre o quattro anni. Molti bambini possono ancora crescere molto dopo due anni.

Insomma, non c’è bisogno di avere fretta.

Quello rischia di amputarti le gambe.

 
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