Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore, ha commentato i temi della giornata nel corso di “Maracanà”, in onda su TMW Radio. Queste le sue parole:
Una responsabilità che ha Spalletti?
“Nella pancia diresti ‘Ma perché non vai a casa?’, ma poi rifletti e io ho dei dubbi. Ho sentito di tutto, ma attaccare Gravina e Spalletti è un esercizio inutile. Però dico che la comunicazione è stata sbagliata dall’inizio. ‘Dall’inizio alla fine. Se i protagonisti l’avessero raccontata diversamente, l’uscita anticipata sarebbe stata diversa. Siamo forti o no? E non è colpa della stampa o di chi racconta, ma dei protagonisti che hanno detto certe cose. La comunicazione è stata il precursore del fallimento. Io mi pongo questa domanda: la nostra è così povera perché ci sono troppi stranieri o ci sono troppi stranieri perché il nostro sistema è sbagliato da tanto tempo, ma non abbiamo più fenomeni. Dobbiamo interrogarci anche sul ruolo di Spalletti nella gestione. È diventato un generatore di caos, ma dobbiamo stare attenti alla comunicazione. Non so se il flop sia dovuto a un flop fisico, ma temo che ci sia qualcos’altro che dirò altro.”
Sta nascendo una Juventus da scudetto?
“Le cose stanno diventando interessanti, almeno ci sta provando. Non hai la certezza che l’Inter possa ripetere la stagione straordinaria appena fatta, devi cercare di farti trovare pronto. Giuntoli è una garanzia sul mercato, poi c’è anche Thiago Motta…”.
De Paola parla di Spalletti come di un allenatore pessimo:
“Mi sembra un peccato. Gli darei 5, è stato generatore di confusione, di nervosismo, in conferenza stampa. Avevamo bisogno di raccontare diversamente a questa Nazionale e avremmo affrontato la questione in modo meno duro. Abbiamo scoperto che la Svizzera è più forte di noi, per me si sarebbe dovuto fare di più”.
Spalletti confermato, ma se oggi dovesse scegliere un altro allenatore?
“Sono favorevole ad andare avanti con lui, ma deve capire che è un lavoro diverso da quello di allenatore di un club. Deve essere un selezionatore e avere un forte senso di sensibilità per gestire una cosa del genere”.
