“la bicicletta è diventata l’incubo di mia moglie” – .

“la bicicletta è diventata l’incubo di mia moglie” – .
“la bicicletta è diventata l’incubo di mia moglie” – .

Fabio Cannavaro è ancora negli occhi di tutti mentre da capitano della nostra Nazionale alza l’asticella Coppa del Mondo 2006. Un trionfo che gli vale il Pallone d’Oro nello stesso anno. Dopo aver concluso la carriera da calciatore, intraprende quella da allenatore, ma nel frattempo Cannavaro diventa anche un ciclista appassionato.

Cannavaro alla presentazione italiana della nuova Trek Madone 8, avvenuta presso il Trek Store di Firenze alla vigilia del Tour de France. Credito fotografico Marta Baffi

Lo abbiamo incontrato alla vigilia del Tour de France in occasione della presentazione italiana del nuovo Trek Madone Gen 8 (Fabio è testimonial del marchio americano) e gli abbiamo rivolto qualche domanda sul suo rapporto con la bici.

Ecco cosa ci ha raccontato Fabio Cannavaro, il “ciclista”, che a 51 anni vede la bici soprattutto come un mezzo per divertirsi, fare attività fisica e mantenersi in forma…

– Fabio, come ti sei avvicinato al ciclismo?

– Da bambino ho sempre avuto la passione per il ciclismo, ma ovviamente praticando un altro sport non ci andavo molto, solo per divertimento.
Durante il mio periodo da allenatore in Cina mi sono comprato una MTB da Decathlon e ho iniziato a pedalare da solo. Ho un problema alla cartilagine del ginocchio e il ciclismo è uno dei pochi sport che posso fare senza problemi.

– E come sei passato dalla MTB alla bici da corsa?

– Era Ivan Basso che ha visto i miei dati su Strava. Facevo già 70-80 km e quindi mi ha consigliato di passare alla bici da corsa e mi ha messo in contatto con la Trek (in quegli anni Aurum non era ancora nata e Basso era legato alla Trek, ndr).

Trek mi ha spedito una bici da corsa in Cina, ho iniziato a uscire con gli amici e giorno dopo giorno la mia passione cresceva sempre di più.

– Quanti chilometri percorri abitualmente?

– Il mio obiettivo è fare 300-400 km a settimana, ma come sai ci vuole tempo e non sempre ci riesco. Ma alla fine, se vuoi tempo, puoi tagliarlo.

In ogni caso, a prescindere dai chilometri e dalle prestazioni, andare in bicicletta per me è un modo per stare bene e poter mangiare qualcosa in più (ride).

Foto del profilo Strava di Fabio Cannavaro
– Abbiamo visto che l’hai portato anche a Ibiza…

– Sì, cerco di portarlo ovunque. La bicicletta è diventata l’incubo di mia moglie…

– Provieni dal calcio di alto livello, dall’agonismo. Ti piace scattare quando esci, sfidandoti con gli amici?

– Mi piace, ma senza eccessi. Pedalo più per benessere. Quando usciamo in gruppo riesco a tenere un buon ritmo (a giugno 2023, per il campionato di Napoli, in compagnia di amici è andato da Roma a Napoli: 254 km a oltre 37 km/h di media, ndr), ma quando la concorrenza diventa troppa faccio un passo indietro.
Penso che una bici fatta in un certo modo possa aiutarti a stare bene sia fisicamente che mentalmente, mentre gli eccessi, se non sei un atleta di alto livello, sono dannosi…

– Preferisci uscire da solo o in compagnia?

– Ogni tanto mi piace stare da solo, ma preferisco uscire in compagnia. Ma non con chi chiacchiera troppo altrimenti non pedali… (ride)

– Cosa ti ha fatto appassionare così tanto a questo sport?

– La bici mi ha fatto scoprire tanti posti che non conoscevo o almeno me li ha fatti vedere da un punto di vista diverso. Il Vesuvio, ad esempio: andarci in bicicletta per la prima volta, vedere tutta la città da un’altra prospettiva è stato emozionante.

Fabio Cannavaro e il Vesuvio sullo sfondo. Profilo Strava di Fabio Cannavaro
– Qual è la tua corsa preferita?

– Da Napoli andiamo verso Castel Volturno, dove hai un po’ di dislivello, puoi fare 100 km con 700-1.000 m di dislivello. Il giro che faccio più spesso è quello. Poi quando ho voglia di soffrire un po’ salgo su Vesuvioche è sicuramente la mia salita preferita.

– Qual è il tuo rapporto con il traffico?

– Mi muovo bene nel traffico perché a Napoli sono abituato a usare il motorino, ma bisogna fare attenzione. Il ciclismo è uno sport fantastico, ma richiede cautela e attenzione, soprattutto in Italia.
Adesso sono in Spagna e noto che le auto restano indietro per minuti finché non trovano il momento giusto per sorpassare. C’è più rispettohanno capito che chi va in bicicletta è più vulnerabile.

Foto del profilo Strava di Fabio Cannavaro
– Hai già provato la nuova Trek Madone?

– Non ancora, lo proverò sicuramente nei prossimi giorni. Fino ad ora ho guidato una Madone Gen 7 della quale sono molto soddisfatto.

QUI potete trovare il profilo Strava di Fabio Cannavaro, dove potrete vedere le sue uscite.

Di seguito, invece, l’intervista a Claudio Marchisio, altro ex calciatore che come Ravanelli, Grosso e tanti altri ha abbracciato il ciclismo:

Claudio Marchisio sulla sicurezza stradale: responsabilità individuale e interventi ragionati

 
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