“Nessun alibi, Gravina e Spalletti dovevano dimettersi. Non siamo cattivi ma…” – .

“Nessun alibi, Gravina e Spalletti dovevano dimettersi. Non siamo cattivi ma…” – .
“Nessun alibi, Gravina e Spalletti dovevano dimettersi. Non siamo cattivi ma…” – .

Nel corso dell’appuntamento odierno con L’Editoriale, Paolo De Paola è intervenuto su TMW Radio. Ecco le sue parole:

Come dobbiamo giudicare questo fallimento degli italiani agli Europei?
“Non metto un apprendista alla guida della Nazionale e quindi alla vetrina del nostro Paese. Ci vuole qualcuno che abbia certezze nel suo campo, non puoi trasferire le certezze che si creano quotidianamente lavorando in un club. Chi pensava di farcela ne è uscito con le ossa rotte come Sacchi. Il Sacchi del Milan era completamente diverso da quello della Nazionale. Sono ottimi allenatori per il lungo periodo, non per le gare brevi e Spalletti non ha espresso nulla dopo questo imbarazzo. Le scuse e le parole di Spalletti mi hanno deluso, il nostro campionato ha fornito tanti giocatori alle altre Nazionali e si stanno comportando bene. Non c’è modo di scappare, Gravina e Spalletti avrebbero dovuto dimettersi. Ci vuole un nuovo presidente federale e un allenatore che sappia coordinare al meglio i giocatori in un periodo breve”.

La politica e la gente hanno perso fiducia nel calcio.
“È un presidente federale fallito, non può permettersi di dire che le pressioni esterne non si devono sentire. Si parla di fallimento, come può essere uno spunto guardando alla Nations League o pensando ai Mondiali? Gravina storce il naso, ma la Nazionale è di tutti, non del presidente Gravina e la nazione non vuole sentir parlare di Gravina o di Spalletti. La gestione della FIGC non riguarda solo la riforma dei campionati o la giustizia sportiva, il governo vuole mettere le mani anche sul calcio perché qualcosa non torna. Gravina si preoccupa delle suggestioni esterne, basta leggere tutti i giornali e poi si sente dire che si vuole andare avanti con i programmi e i progetti. Tutti devono dimettersi, anche solo per pudore. Chi ha visto le partite della Nazionale, anche la sconfitta contro la Corea, definisce quella contro la Svizzera la sconfitta più brutta mai vista. Nessuno decide di farsi da parte? Non voglio un futuro con gente così”.

Cosa non è riuscito a trasmettere Spalletti?
“Non siamo mai entrati nell’aspetto tecnico, ma Spalletti sbagliava sempre le formazioni e andava in confusione. La difesa a tre poi la difesa a quattro, c’era una sproporzione nei difensori convocati, abbiamo puntato su Retegui che nel gioco di Spalletti non è un granché. Non c’era un giocatore che prendesse l’iniziativa, nessuno si muoveva. Tutti si fermavano e tutti bloccavano, come si fa ad andare avanti così?”.

Questa nazionale è davvero così pessima come molti dicono?
“Io contesto il fatto che siamo poveri. Non siamo poveri, non lo siamo. Siamo apparsi poveri, ma non lo siamo come individui. Se lasciamo i giocatori a se stessi, senza fargli fare gioco, diventiamo così. Non siamo poveri, la differenza sta nel manico e nell’allenatore. Poi chiaramente c’è la responsabilità individuale, un minimo di orgoglio nei giocatori che avrei voluto vedere e l’ho visto solo in Donnarumma. Che atteggiamento hanno avuto i singoli giocatori? Ma basta con questa tirata che siamo poveri”.

 
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