Tour, Girmay vince in volata a Torino, primo eritreo in assoluto, Carapaz maglia gialla – .



Fonte: Twitter (@LeTour)

Finale pirotecnico nell’ultimo arrivo italiano del Tour de France, con l’attesa volata di gruppo che vede protagonista l’eritreo BiNiam Girare che ha superato in astuzia il favorito Pedersen, portandosi a casa la prima, storica, vittoria nella Grande anello. Prima dell’ultimo piccolissimo spettacolo, con la prospettiva del grande palco di martedì convince il gruppo a ridurre al minimo il ritmo e risparmia le forze in vista delle numerose salite. Ritmo quasi turistico per quasi tutta la scena, animata solo dall’azione solitaria del francese Più Grelliche ha mantenuto la testa della corsa fino a 28 chilometri dal traguardo, prima di cedere il passo alla lotta tra i treni di velocisti.

UN caduto per 2 chilometri dalla fine rimescola le carte e apre un’autostrada verso Pedersen: nei metri finali, però, Biryam Girmay sceglie di andare alle barriere e riesce a vincere per il rotto della cuffia. Se gli uomini in classifica scelgono di non correre rischi e rallentare, lui ne approfitta Riccardo Carapazche domani indosserà la maglia gialla sul Galibier.

Calma assoluta nel gruppo

Dopo ottimo brodo dei primi giorni, la novità più attesa dal gruppo arriva dalle previsioni meteo: le temperature sono finalmente più gradevoli in fase più lunga di questo Tour. Il primo attacco della giornata arriva dopo pochi chilometri, con i corridori della Uno-X Mobility Abrahamsen e Kulset che cercano di salutare la compagnia. gruppo li lascia fare più che volentieri e, quando i due si rendono conto che nessuno è disposto a dar loro una mano nella fuga, si lascia riassorbire quasi subito. Il gruppo era compatto anche nell’avvicinamento a Pavia, con i ciclisti felici di evitare le colline dell’Oltrepò Pavese e le salite più lunghe delle Langhe. rischio di temporali nel tardo pomeriggio convince tutti a restare nel gruppo, compresi Lidl-Trek e Alpecin-Deceuninck, che controllano il ritmo. Il ritmo del gruppo è certo non pazzosotto i 40 km/h in media; molti sono ansiosi di risparmiare energia in vista della tappa alpina di domani.

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Bonaccia anche nell’avvicinamento a Tortona, con la salita dedicata al campione di Castellania Fausto Coppi ma nemmeno il punto per la classifica degli scalatori riesce a rompere il patto di non aggressione che sembra dominare il gruppo. Il norvegese Abrahamsen fa un piccolo movimento e porta a casa la vittoria, per poi essere subito riassorbito dal gruppoSfuggono i 20 chilometri che li separano dal traguardo volante di Alessandria, dove i velocisti inizieranno a misurare le rispettive forze. senza grandi emozioniGli ultimi chilometri vedono la sfida tra Alpecin e Arkea ma l’alfiere Lidl-Trek vince allo sprint Mads Pedersenche riesce ad avere la meglio su Philipsen e Coquard. Superato lo sprint intermedio, il gruppo riprende a procedere a ritmo sostenuto quasi turistico.

Grellier ci prova ma non è la sua giornata

A cento chilometri dal traguardo, nessuna traccia di fugaa parte la corsa della Uno-X nei primi chilometri: è improbabile che non riusciremo ad arrivare allo sprint di gruppo previsto a Torino. Cavendish inizia a prepararsi fermandosi a bordo strada per cambiare entrambe le ruote della sua bicicletta ma è una delle pochissime note a margine di una tappa che, almeno fino a questo punto, è stata abbastanza noioso. Il corridore dell’Isola di Man deve recuperare un minuto sul gruppo ma, dato il ritmo molto rilassato, riesce a farlo nel giro di pochi chilometri. Il gruppo inizia la salita del Barbarescosolo 1,5 chilometri al 6,5% di pendenza media, affrontati con un assetto più importante grazie all’azione dell’idolo di casa Matteo Sobrero: il corridore della Bora-Hansgrohe è originario di Montelupo Albese e non si lascia sfuggire la possibilità di vincere il GPM di casa, battendo il solito Abrahamsen.

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Finalmente arriva una via di fuga: partire è Fabien Grellier che, all’avvicinarsi ad Alba, guadagna circa quindici secondi sul gruppo. Il ciclista della TotalEnergies avrebbe preferito partire con qualche altro ciclista ma, almeno oggi, sono in pochi ad avere voglia di impegnarsi. Una volta attraversato il Tanaro, Grellier ha circa 48 secondi di vantaggio e continua a tirare come se nulla fosse accaduto: le possibilità di vincere la tappa sono ridotte al minimo ma, in ogni caso, un tentativo encomiabile dal ventinovenne vandeano. Con Alpecin, Jayco e Lidl in testa al gruppo, Grellier affronta l’ultima salita della giornata, quella di Riepilogo Pernoprendendo il punto in palio nella classifica degli scalatori. Il gruppo, ancora indietro di 50 secondi, decide che è abbastanza e parte all’inseguimento, sottraendo secondi dopo secondi al talento transalpino.

Tour tappa 3 attacco Grellier
Fonte: Twitter (@LeTour)

Sprint caotico, vince Girmay

A 32 chilometri dal traguardo, il vantaggio di Grellier è solo 10 secondi ma il gruppo non vuole raggiungerlo troppo in fretta: meglio tenerlo lì davanti e risparmiare le forze per gli ultimi 8 chilometri di gara, dove i treni degli sprinter dovranno gomitare moltoUn po’ di preoccupazione per le nuvole minacciose all’orizzonte, poiché la pioggia farebbe più pericoloso l’inevitabile volata di gruppo. A 28 chilometri dal traguardo la fuga viene riassorbita e le squadre dei velocisti iniziano a combattere tra loro per controllare la situazione in testa al gruppo. cambio di ritmo del gruppo è chiara; ora si va a 50 chilometri orari, tenendo d’occhio il vento, che potrebbe rimescolare le carte nell’avvicinamento alla volata. Le strade larghe facilitano la lotta tra le varie squadre, con Pogacar e Vingegaard segnano molto strettamente anche in questa occasione.

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Le varie rotatorie causano un brutto scherzo a Casper Pedersen, con lo sprinter della Soudal Quick-Step che tocca la ruota di un altro ciclista e cade pesantemente a terra a 12 chilometri dal traguardo. Il danese riesce a riprendere la corsa dopo un rapido controllo medico ma l’attenzione di tutti non è solo sullo sprint ma anche sulla lotta per la maglia gialla. Pogacar, Vingegaard, Evenepoel e Carapaz hanno lo stesso tempo e, quindi, tutto dipenderà da come arriveranno al traguardo. A 6 chilometri dal traguardo, un problema meccanico per Mathieu Van der Poel che quindi non potrà guidare la volata contro il compagno di squadra Jasper Philipsen. Gli ultimi chilometri si corrono a ritmo estremamente veloce con la tranquillità del zona di neutralizzazione allungata 5 chilometri in caso di cadute o problemi meccanici.

Tour tappa 3 sprint di gruppo
Fonte: Twitter (@LeTour)

Bettiol si fa avanti per dare una mano a Riccardo Carapazche punta alla maglia gialla ma a due chilometri di distanza c’è una brutta caduta a metà gruppo, che coinvolge il favorito Philipsen. La volata è emozionante ma a vincere è l’eritreo Girmay: scelta coraggiosa quella di andare alle barriere, Pedersen non lo chiude e lui è deriso per un soffio. Una vittoria storica, visto che nessun rappresentante dell’Africa subsahariana aveva mai vinto una tappa al Tour de France. Ci vogliono pochi minuti per capire chi indosserà la maglia gialla: alla fine il controllo Carapazche ha lo stesso tempo di Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel ma piazzamenti migliori. La maglia gialla è altrettanto storica, visto che nessun ecuadoriano non l’aveva mai vestita prima.

La classifica

Risultati forniti da FirstCycling.com

La tappa di domani

Il Tour 2024 offre già una tappa da affrontare nella prima settimana sicuramente con le molle. Infatti, per andare da Pinerolo a Valloire, dovrete affrontare alcuni salite importantipartendo dal passaggio verso Sestrieres, sopra i 2.000 metri sopra il livello del mare. Si inizia a salire di quota immediatamente, il che potrebbe essere a favore di chi vuole tentare una scappare dall’inizio.

Tour 2024 tappa 4 altimetria
Fonte: ASO

Una lunga discesa sarà una pausa molto necessaria prima di affrontare la difficoltà reali del giorno, l’ascesa del Monginevro e il leggendario Passo del Galibier.

Se nelle prime fasi abbiamo già visto qualche movimento tra i favoriti, questa sembra essere la fase giusta per attacchi davvero importanti che potrebbe già pesare pesantemente sulle sorti di questo Tour de France.

Fonte: ASO
 
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