una sopravvivenza gratuita a mondo aperto che sia accessibile e immediata – .

Gli sparatutto survival non mancano, ma pochi riescono a ritagliarsi una nicchia, per ragioni che solitamente vanno dalla presenza di microtransazioni invasive all’anonimo comparto artistico. Eppure in questo folto gruppo c’è una produzione che continua da tempo a essere ambita dai giocatori, tanto da occupare una delle posizioni più alte nella classifica dei titoli più desiderati su Steam. Stiamo parlando di Una volta umanoche è giunto alla sua terza Closed Beta, probabilmente una delle ultime prima del debutto ufficiale.

Curiosi di scoprire il motivo di tanto interesse per il progetto, abbiamo deciso di farlo sali a bordo quando i server riapriranno e trascorrere parecchie ore con questa esperienza di sopravvivenza, che abbiamo trovato interessante.

Una sopravvivenza per tutti

Ambientato in un futuro post-apocalittico, Once Human ci mette nei panni di a sopravvissuto con poteri che gli permettono di resistere alla durezza che caratterizza il mondo, che segue l’arrivo di un misterioso sostanza estranea cadde in rovina e vide i suoi abitanti trasformati in abomini. Insomma, non parliamo della solita apocalisse zombie, ma purtroppo la storia e i personaggi – poco interessanti – non ci hanno impressionato al momento, anche grazie ai dialoghi piuttosto noiosi. Il più delle volte, potresti voler ignorare ogni singolo scambio con gli NPC per tornare all’azione.

Fortunatamente si tratta di una componente del tutto accessoria, che non incide minimamente sulla qualità dell’esperienza di gioco. A questo proposito, cominciamo con l’inevitabile creazione del personaggio tramite un editor piuttosto profondo, che ci permette di personalizzarlo alla perfezione. Il titolo è un survival game in terza persona che riesce a proporre meccaniche complesse senza mai esagerare, con quest che fungono da tutorial, introducendoci ai vari aspetti del gioco e guidandoci nelle prime fasi dell’avventura, così da ci permettono di acquisire conoscenze di base sia per quanto riguarda il sistema di combattimento che per quanto riguarda la costruzione della base.

Un po’ come in Rust (lo speciale su Rust Console Edition è a portata di clic), possiamo localizzare qualsiasi luogo della mappa che ci piace (e non sia occupato da altri) per stabilire la nostra baseche verrà ampliato nel tempo e potrà anche essere trasferito con estrema facilità.

Sappiamo già cosa stai pensando e la risposta è no: Once Human È un gioco prevalentemente PvE e non puoi distruggere o saccheggiare i rifugi di altri utenti. Il modo per attivare il PvP nei mondi cooperativi è unirsi a Stato del caos: Premendo un pulsante, i giocatori che hanno raggiunto il livello 10 possono diventare “cattivi” e attaccare altri Giocatori del Caos e le loro strutture. Non c’è nemmeno il problema delle risorse, che si rigenerano a una velocità notevole e possono essere raccolte con una facilità impressionante. La raccolta è infatti uno degli aspetti che più ci ha convinto della produzione, visto che basta avvicinarsi a un deposito di minerali o a un albero e premere un solo pulsante: il personaggio comincia così a raccogliere oggetti in autonomia, mettendone da parte quantità significative. Ogni volta che ci siamo trovati nella situazione di dover procurarci legno, pietra o ferro, abbiamo sempre risolto nel giro di pochi minuti e questo è stato molto apprezzato. Altrettanto virtuosa è la decisione di non essere troppo severi riguardo al peso trasportabile, così che parecchi materiali possano finire nello zaino del nostro sopravvissuto prima di raggiungere il limite.

Autobus viventi e altri mostri originali

Una volta sviluppata la base, fondamentale per fabbricare l’equipaggiamento e le risorse per la sopravvivenza, in Once Human ci ritroviamo ad esplorare a vasto mondo aperto le cui aree sono divise per difficoltà e sono popolati da mostruosità più o meno pericolose. In generale, affrontare i nemici sarà molto semplice e potremo avvalerci di un arsenale piuttosto ampio che comprende armi da mischia, archi, balestre, pistole, fucili d’assalto e tanti altri strumenti di morte da utilizzare sia in terza che in prima persona ( vista disponibile solo in modalità mirino).

Potremo anche insinuarsi alle spalle dei nemici umanoidi e finirli con un attacco furtivo, un elemento che aggiunge un pizzico di strategia quando ci si trova di fronte a un punto di interesse pieno di creature. Ci vengono anche in nostro soccorso Deviante, cioè esseri speciali che possiamo controllare grazie ai nostri poteri. Si tratta a tutti gli effetti di abilità che potremo trovare nel corso dell’avventura e che potranno aiutarci nell’espansione della base o nel combattimento. Tra una partita e l’altra, ad esempio, abbiamo scoperto un buffo mostriciattolo metallico che raccoglieva risorse per noi e uno slime che ci permetteva di generare in qualsiasi punto una piccola copertura, perfetta quando dall’altra parte ci sono banditi armatissimi. ai denti.

Se sul fronte gaming Once Human non è sicuramente il titolo più fresco di sempre, possiamo finalmente dire di aver trovato una bestiario originale. È chiaro che il team di sviluppo ha deciso di concentrarsi sulla creazione dei mostri, che nella maggior parte dei casi sono davvero spaventosi e unici. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi soprattutto dal creatura fusa con un autobus, che vaga per la mappa. Dopo aver colpito ripetutamente i suoi lunghi arti siamo riusciti a farla cadere a terra e a ritagliarci un breve lasso di tempo per montarle sopra e raccogliere il bottino. Mentre eravamo ancora a bordo la bestia si mosse di nuovo

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Oltre alle minacce come questa presenti nell’open world, il titolo offre anche combattimenti contro i boss da affrontare in single player o con altri giocatori al fianco. Le battaglie provate si sono rivelate piuttosto interessanti, permettendoci di stordire un grosso mostro armato di mini-gun, così da portargli via la sua enorme pistola e dargli una lezione.

Quelli che non ci hanno convinto sono stati i mezzi di trasporto come la moto, richiamabile in ogni momento. Purtroppo il sistema di guida è molto rigido e non è affatto piacevole saltare su queste vetture, che dovrebbero rendere i lunghi viaggi più veloci e divertenti. Più interessante è il Corvoche oltre a farci da mentore (non è un semplice animale) ha lo stesso funzionamento della Paravela di The Legend of Zelda Breath of the Wild, e garantisce una dolce discesa dopo un salto (qui la recensione di The La leggenda di Zelda Le lacrime del regno).

Grafica e microtransazioni

Da un punto di vista tecnico, il titolo di NetEase non sfoggia una grafica strabilianteanche grazie alla volontà degli sviluppatori di creare lo stesso titolo per PC e smartphone. Dobbiamo inoltre sottolineare che la Beta, testata su PC, soffre ancora di alcuni problemi di ottimizzazione e di netcode.

Così come alcuni incertezze sul framerate segnalati anche da giocatori in possesso delle migliori schede grafiche sul mercato, abbiamo notato che, al netto dei normali valori di ping, si sono spesso verificati ritardi di input e problemi con collisioni di caratteri. Inoltre la collaborazione con altri utenti si è rivelata impossibile, con i loro modelli che svolazzavano per qualche istante per poi scomparire nel nulla.

Per stessa ammissione degli sviluppatori, Once Human sarà possibile giocare gratuitamente. Almeno per il momento è impossibile stabilire quale sarà il peso dell’ microtransazioni nell’economia del gioco, ma non è difficile per noi credere che le affermazioni sull’assenza di meccanismi di pagamento per vincere siano più che vere. Nel titolo non c’è alcuna fastidiosa energia per prendere parte alle attività, le risorse non possono essere acquistate con soldi veri e gli unici elementi legati alle microtransazioni sembrano essere skin per i personaggi e armi.

 
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