Scoperto nello spazio un buco nero da record (33 volte più grande del Sole). Il ricercatore: «Mai visto così da vicino»

Scoperto nello spazio un buco nero da record (33 volte più grande del Sole). Il ricercatore: «Mai visto così da vicino»
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Un buco nero da record si nascondeva nella Via Lattea a soli 2mila anni luce di distanza, prima inosservato: è il buco nero più grande…

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Nella Via Lattea, a soli 2mila anni luce di distanza, si nascondeva un buco nero da record, che finora era passato inosservato: si tratta del buco nero più massiccio della nostra galassia nato dal collasso di una stella, con una massa di 33 volte maggiore di quella del Sole.

Spazio, nuove immagini del buco nero M87 al centro della galassia Messier

La scoperta eccezionale

I buchi neri di questo tipo scoperti finora nella Via Lattea sono in media circa 10 volte più massicci del Sole, e anche il secondo più grande conosciuto, chiamato Cygnus X-1, raggiunge solo 21 masse solari. «Nessuno si aspettava di trovare un buco nero di massa così elevata in agguato nelle vicinanze, finora inosservato», dice l’italiano Pasquale Panuzzo del CNRS, che ha guidato lo studio: «Questo è il tipo di scoperta che si fa una volta nella vita. la tua vita da ricercatore.”

La scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy and astrophysics, è stata fatta grazie ai dati raccolti dalla missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea. A guidarlo è stato il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, il Cnrs, insieme all’Istituto nazionale di astrofisica, all’Agenzia spaziale italiana, alle università di Catania, Torino e Padova e alla Scuola di studi avanzati di Trieste.

L’osservazione è stata poi confermata da diversi telescopi terrestri, tra cui il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile, che ha rivelato anche diverse caratteristiche chiave della stella compagna del buco nero, chiamata “Gaia BH3”. Le stelle accoppiate, infatti, tendono ad avere composizioni simili, e quindi la composizione dell’una fornisce informazioni importanti anche sull’altra. I dati mostrano che il compagno è molto povero di metalli pesanti, confermando la teoria secondo cui questi buchi neri molto massicci si formano da stelle povere di metalli, che perdono meno massa durante la loro vita e quindi hanno più materiale rimasto quando muoiono. .

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