Nella gallery sopra il nuovo cruscotto digitale: spariti i due quadranti analogici, ora la scena è dominata da un display che oltre a cambiare a seconda della modalità di guida selezionata (in Sport il contagiri diventa lineare), ti fornisce una quantità di informazioni spropositata, forse troppe. In una delle tre immagini ho fotografato il dettaglio dell’indicatore di temperatura del cambio nel caso della versione con cambio automatico.
Intendiamoci, non voglio essere frainteso o stuzzicare le ire della Toyota che, ripeto, ha realizzato un oggetto straordinario: oltre ad essere più bello grazie al nuovo paraurti e al nuovo gruppo ottico posteriore che sembra avere uscita da Blade Runner, la nuova GR Yaris è una bomba. In pista va fortissimo e va più a lungo grazie all’impianto di raffreddamento e ai freni rivisti e, grazie al nuovo telaio e alle nuove sospensioni, la vettura resta inchiodata a terra in modo surreale. Certo, le sospensioni si muovono meno, ma ora ad alta velocità puoi prenderti delle libertà che prima richiedevano una certa quantità di peli nello stomaco. Ho parlato con gli ingegneri Toyota e mi hanno confermato che sul loro circuito di prova in Giappone la nuova Yaris gira più veloce della vecchia di circa un secondo per ogni chilometro di circuito, un risultato degno di nota se si considera la “marginalità” delle modifiche. Su strada, però, la nuova GR Yaris – soprattutto con il cambio automatico – è molto più fruibile: la visibilità è migliore, la qualità a bordo è aumentata e, in generale, guardandosi intorno dal posto di guida è più facile sentirsi propri. sono a bordo. qualcosa di speciale. Adesso puoi mettere il cambio in Drive impostando l’auto in modalità ECO per ritrovarti una utilitaria semplice, agile e silenziosa nella quale fare la spesa senza necessariamente sentirti Ogier salvo poi, non appena imbocchi la tua strada preferita, passare a “Sport ” per far svegliare la bestiola e, grazie ad un pedale dell’acceleratore più reattivo, un volante più diretto e immediato e un cambio dal comportamento ECCEZIONALE anche in D – in modalità manuale non c’è oltrepassare come su VW o Audi mentre in modalità automatica il “cervello” di questo cambio pensa come te, non avevo mai sentito un cambio automatico reagire in modo così duro e “umano”, soprattutto quando si scala marcia – l’intera macchina si trasforma in un vero e proprio purosangue strappato alle Prove Speciali e gettato sull’asfalto. Lo stesso vale per il manuale, dotato anche di modalità di guida – che però qui agiscono solo ed esclusivamente sulla risposta del pedale dell’acceleratore e dello sterzo – ma decisamente più faticoso nell’uso cittadino, sia per il temperamento del motore che tende a “ esplodere” sopra i 3000 giri, e per un pedale della frizione particolarmente “maschio” che si disinnesta molto in alto.
Quindi, per rispondere ad una domanda che molti di voi mi hanno scritto su Instagram, “come si confronta il nuovo con quello vecchio?” La risposta è semplice: meglio MA. Meglio ma d’altronde non c’è dubbio che la nuova GR Yaris sia maturata, abbia fatto scorta di tecnologia ed sia diventata un’auto più matura, capace di tirare fuori ottime prestazioni ma lasciando un po’ di quell’ingenuità che aveva caratterizzato la versione precedente per strada. Sia chiaro: la vecchia GR Yaris aveva solo la manopola con cui regolare la ripartizione della coppia tra i due assi e si accontentava dei numeri pieni: 30A/70P in modalità sportiva, 60A/40P in modalità normale e 50A/50P in modalità pista. La nuova è più complessa, con una distribuzione 60A/40P in modalità normale, 53A/47P in modalità ghiaia e infine, in modalità pista, la distribuzione della coppia tra asse anteriore e posteriore varia automaticamente da 60/40 a 30/70: la vettura entra in curva con distribuzione 60:40 per poi passare a 30/70. in uscita per avere più trazione sulle ruote posteriori e garantire una migliore accelerazione. Te l’avevo detto, questa GR Yaris è cresciuta. Prima salivi, coltello tra i denti e via, ora sali e, prima di mettere il coltello tra i denti dovrai armeggiare un po’ con manopole e schermi prima di avere l’auto perfetta per quello che vuoi fare.
Non che questo sia un male, anzi, forse il problema è che sono una profonda romantica e amo le cose semplici e immediate, niente di più.
