FreeDOS compie 30 anni ed è ancora ampiamente utilizzato! – .

FreeDOS compie 30 anni ed è ancora ampiamente utilizzato! – .
FreeDOS compie 30 anni ed è ancora ampiamente utilizzato! – .

MS-DOS fu abbandonato da Microsoft nel 2000, ma ciò non impedì ad una vasta comunità di appassionati di realizzarne una versione open source del sistema operativo: DOS gratuito.

FreeDOS nacque nel 1994 con il nome di PD-DOS e Jim Hall, il suo creatore, aveva l’obiettivo di preservare l’interfaccia della riga di comando, ora sostituito dall’interfaccia grafica di Windows. A 30 anni dopo, il sistema operativo continua ad essere aggiornato e supportato e la sua comunità non sembra affatto intenzionata ad abbandonarlo.

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Naturalmente, le nuove versioni non arrivano così frequentemente, dato che un ciclo di sviluppo dura dai 4 ai 6 anni, tuttavia, aggiornare l’OS per renderlo compatibile con le nuove tecnologie, come UEFI, non è semplice; ad oggi, FreeDOS funziona solo su PC compatibili con il vecchio BIOS, poiché gli sviluppatori non sono ancora riusciti a farlo funzionare con UEFI.

Inoltre, mentre FreeDOS può eseguire la maggior parte delle applicazioni DOS classiche, attualmente non può essere utilizzato come bootloader per le prime versioni di Windows come Windows 3.1. Questa, insieme a quella con UEFI, è una delle principali limitazioni di compatibilità del sistema operativo, ma non è da escludere che le future versioni riescano a superarla.

FreeDOS funziona solo su hardware più vecchio, ma ciò potrebbe cambiare in futuro.

Jim Hall ha recentemente evidenziato la raccomandazione di utilizzare FreeDOS su macchine virtuali invece che su hardware diretto, soprattutto sui computer moderni che hanno specifiche tecniche avanzate e non sono compatibili con una piattaforma basata su DOS. L’utilizzo di FreeDOS su hardware più vecchio o tramite macchine virtuali appositamente configurate rimane il caso soluzione ideale per chi vuole rivivere l’esperienza informatica “retrò”.

FreeDOS rimane una delle soluzioni più popolari in termini di gioco retrò, che ha anche visto di recente la nascita di nuovi dispositivi che emulano i vecchi PC, come il Retro Pocket 386. Questi dispositivi sono ideali per far girare giochi classici come Duke Nukem, Commander Keen, Biomenace e Wolfenstein 3D nel modo in cui erano stati originariamente concepiti.

Immagine di copertina: splitov27

 
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