MACERATA «Sei giorni di mancati introiti, senza contare tutto il cibo che abbiamo dovuto buttare, le spese per smaltirlo e quelle per riacquistarlo». Tanto…
Sei già abbonato? Accedi qui!
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
MENSILE
€ 4,99
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVARE ORA
– O –
Sottoscrivi l’abbonamento pagando con Google
sottoscrivi
OFFERTA SPECIALE
Leggi l’articolo e l’intero sito corriereadriatico.it
1 anno a 9,99€ € 69,99
Abbonati con Google
O
1€ al mese per 3 mesi
Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.
- Accesso illimitato agli articoli sul sito e sull’app
- La newsletter di Buongiorno delle 7.30
- Tutte le newsletter tematiche
- Approfondimenti e aggiornamenti in tempo reale
- Trasmissioni in diretta esclusive
MACERATO “Sei giorni di soldi persi, per non parlare di tutto il cibo che abbiamo dovuto buttare via, dei costi per smaltirlo e di quelli per riacquistarlo”. È questo il danno subito dal bar pizzeria Tamaya di Piediripa che ha potuto riaprire i battenti ieri dalle 12 di martedì della scorsa settimana a causa della grande fuga di gas in via Cluentina e della conseguente zona rossa durata una settimana.
La lamentela
La titolare dell’esercizio, Giada Palmieri, si è già rivolta ad un legale per agire in giudizio e chiedere il riconoscimento dei danni. «Chiederemo il risarcimento dei danni – dice il commerciante -. Siamo stati autorizzati a rientrare ieri pomeriggio intorno alle 16 (lunedì, ndr) ma abbiamo dovuto pulire tutto: è facile immaginare come abbiamo trovato i locali abbandonati in tutta fretta e rimasti senza elettricità per una settimana. Quindi in realtà oggi (ieri) abbiamo riaperto al pubblico ma con tutte le conseguenze del caso”. L’attività infatti è partita da zero, non solo per la pulizia degli spazi, ma anche per l’approvvigionamento delle materie prime.
Pulizia
«Abbiamo dovuto ripulire frigoriferi e congelatori rimasti spenti e con cibo all’interno per una settimana. Per noi il problema non è solo la mancanza di entrate, ma il valore di ciò che avevamo in negozio e che abbiamo perso: migliaia di cose buttate via, avevo due congelatori pieni. I gelati nel congelatore si sono sciolti tutti, un centinaio di basi di pizza nel frigorifero sono state buttate. I costi per l’azienda che verrà a farsi carico di tutto per smaltire i rifiuti alimentari. Oltre a quello che abbiamo buttato abbiamo lasciato zero. Una spesa su spesa: abbiamo buttato tutto e abbiamo dovuto riacquistare altrettanto cibo”. E anche se Palmieri si è attivata privatamente tramite il proprio legale, sembra che ci sia anche la volontà di altri soggetti coinvolti di muoversi in questa direzione: «Qualcosa si muove anche per le singole famiglie – dice Palmieri – vedremo se costituire un Comitato. Cercheremo di rimediare. La gente non ha idea dei disagi che ci sono stati: non solo attività commerciali, ma anche diverse famiglie che da martedì, anche con anziani o bambini piccoli, sono fuori casa da una settimana, come se ci fosse stato un terremoto. Per fortuna – conclude – i vigili del fuoco sono stati bravi e comprensivi, davvero professionali. Meritano davvero un ringraziamento”.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Leggi l’articolo completo su
Corriere Adriatico
Tag: Fallimento raccogliere cibo sprecato risarcito