Un diorama nel centro di Gradara vince la sfida europea a Londra – .

Un diorama nel centro di Gradara vince la sfida europea a Londra – .
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Gradara sbarca a Londra, fa jackpot a Londra, non si smarrisce e torna vittorioso con un diorama in un furgone. Il Festival Internazionale Europeo del Gioco di Guerra Storico “Salute 51”, ha assegnato sabato scorso il primo premio al Comune di Gradara, ritirato dal sindaco Filippo Gasperi e dal presidente di Gradara Innova, Federico Mammarella. L’amministrazione di Gradara ha presentato a Londra il prototipo di un plastico giocabile in scala dell’antico centro castrense di Gradara ricostruito, attraverso ricerche archeologiche, come poteva apparire alla metà del XV secolo.

Un gioiello di tecnica, artigianato e ricerca storica per la realizzazione del quale il Comune di Gradara – ente promotore – ha coinvolto un team internazionale formato dall’Università di Edimburgo – History Game Lab (supporto esecutivo e sviluppo); Università degli Studi di Urbino – Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali, Insegnamento di Archeologia Medievale (direzione scientifica del team e ricerca archeologica dell’avanzato); Gradara Innova Srl (cocreatori, comunicazione e logistica); Oshiro Model Terrain (creazione del modello); Masterstroke Games – Force of Virtue The Game (sviluppatori delle regole e degli scenari) Alan & Thomas d’Amico (produzione e pittura di miniature); Associazione Giovanile Gradara (gestione modello).

L’iniziativa è stata finanziata da due bandi del Ministero della Cultura sui fondi Next Generation EU (Bando per l’accessibilità ai luoghi della cultura e Bando per la rigenerazione dei piccoli borghi Linea B). Il diorama del centro storico ricostruisce Gradara per rappresentare uno degli episodi più importanti che coinvolsero il centro fortificato: l’assedio del 1446. Si tratta di un modello enorme, le cui dimensioni sono 3,5 x 2,5 metri. Sarà esposto, e giocabile, in una sala della Fortezza di Stato di Gradara. Il suo scopo è offrire ai visitatori l’opportunità di interagire con la storia. “Se il museo deve essere anche “divertente” – ha dichiarato Stefano Brachetti, direttore della Rocca di Gradara – perché non associarlo al gioco? Il gioco non è un vuoto intrattenimento ma un allenamento mentale e fisico, uno stimolo alla ricerca e alla riflessione, un momento di confronto e di misurazione della propria preparazione. L’associazione del gioco al museo non è quindi affatto strana.”

“Il modello giocabile di Gradara – ha dichiarato Gianluca Raccagni, Senior Lecturer di Storia Medievale all’Università di Edimburgo – nasce dalla frustrazione di vedere modelli in scala e diorami in musei passivi e vetrine. Non puoi interagire con loro. La nostra idea era creare un diorama interattivo, puoi toccarlo, puoi giocarci”.

“L’insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università di Urbino è orgoglioso di partecipare a questo progetto di gamification – ha dichiarato Daniele Sacco, docente di Archeologia medievale – un progetto che, attraverso il gioco, ci permette di scoprire e comprendere un’epoca affascinante: il Medioevo. I risultati di questo lavoro si allineano con quella branca della disciplina denominata “archeologia partecipativa”, che mira ad avvicinare il pubblico alla storia, attraverso la condivisione di dati e ricerche, in questo caso l’archeologia architettonica.

“Con questo progetto – hanno dichiarato Filippo Gasperi, sindaco di Gradara e Federico Mammarella, presidente di Gradara Innova – il nostro Comune si conferma una delle realtà più intraprendenti nel settore della didattica ricreativa. Gradara e il gaming rappresentano un binomio consolidato divenuto ormai parte integrante della nostra identità”.

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