tutte le ragioni, presunte e reali, dell’abbandono – .

Perché Amadeus ha lasciato la Rai per passare alla NOVE? La domanda è tra le più gonfiate della settimana, una preoccupazione per le famiglie riunite a guardare I tuoi pacchi aziendali all’ora di cena e della Generazione Z che sognava ancora di poter seguire un Festival di Sanremo senza dover consultare costantemente Wikipedia. Dalla Rai si dicono preoccupati ma incapaci di trattenerlo (“resta la certezza di aver fatto ad Amadeus tutte le proposte possibili in termini economici ed editoriali, nella piena garanzia della massima libertà artistica“, dicono). Amadeus dai suoi parla di “nuove sfide e nuovi sogni” in uno dei discorsi d’addio più classici e diplomatici, Giorgia Meloni risolve la questione con “gli italiani potranno giudicare da soli se c’è controllo statale sulla RAI“. Oh si? E come?

Povia, Insegno, Borselli e Mogol: i presunti nomi della discordia

Intanto negli ultimi giorni gli scenari aperti hanno visto nomi molto fantasiosi. In ognuno c’è la possibilità che un nodo abbia creato il groviglio, che ora sembra impossibile da districare. In linea quelli avanzati dal Corriere: Povia, Pino Insegno, Hoara Borselli e Mogol. E perché sono loro? “Povia lo avrebbe voluto in gara a Sanremo, Hoara Borselli ospite e Mogol direttore artistico al suo fianco. Infine, su Insegno peserebbe un “pranzo di cortesia”. Tutte le richieste sono state restituite al mittente“, scrive il quotidiano.

Carlo Conti ospite di Pino Insegno presso Il Mercante in Fiera

A questo proposito si è parlato di una strenua difesa dell’ospite nei confronti del concetto di libertà. Libertà di chiamare chi vuole nelle sue trasmissioni, non di andare in altri studi Rai a “salvare” programmi in difficoltà, come ha fatto Carlo Conti con Pino Insegno a Il commerciante in fiera, per non subire presunte “imposizioni aziendali” sulla linea da adottare. Ma non è tutto.

Cosa avrebbe chiesto Amadeus alla Rai

Le ipotesi sono arrivate al punto di supporre uno richiesta specifica di un programma per la moglie Giovanna Civitillo, che è stata la sua ombra al Festival ed è suo compagno nelle televendite sulla rete ammiraglia, con l’ambizione finale di “riunire la famiglia a Milano”. Da qui l’apertura alare verso il sogno più grande, quello di costruire la propria azienda con cui produrre format da vendere alla TV. Il modello Officina di Fabio Fazio, per intenderci, che però in Rai non è più applicabile perché con le nuove regole chi produce non può primeggiare.

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La risposta a questa domanda sarebbe stata debole, ovviamente nessun tipo di problema da negoziare a livello economicoper quanto possibile della tv di Stato, e l’offerta del direttore generale Giampaolo Rossi di creare una factory, diretta da Amadeus, per innovare l’intrattenimento.

Il nodo Lucio Presta

In mezzo a tutto questo, c’è un uomo che tace da mesi ma sembra aspettare solo il momento più propizio per dire la sua. Stiamo parlando di Lucio Presta, ex manager di Amadeus e compagno di Paola Perego. Poco prima di Sanremo, la rottura tra i due, a cui è seguita la presunta richiesta della conduttrice di Affari Tuoi di non averlo in compagnia. Le ragioni sono sempre state sconosciute e Presta ha voluto rompere il silenzio il 10 aprile: “Penso che sia giunto il momento di dire chi e come sono le persone e come si sono svolti gli eventi. Ho visto tanti volti pieni di maschere. E’ il momento di rivelare i fatti e le circostanze“. Insomma, il clima non è dei migliori.

Puntualissima la risposta di Amadeus: “Per me non è stata una scelta facile anche considerando gli sforzi importanti fatti dalla Rai per trattenermi e senza aver mai avanzato alcuna richiesta di favorire i miei familiari o di escludere i miei passati collaboratori, nonostante quanto circolato sulla stampa nei giorni scorsi. Non è il mio stile“.

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Cosa succede nella Rai di Tele Meloni

Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha ovviamente smentito tutte le voci all’AdnKronos: “Un’infinità di notizie false riferite al contratto Amadeus, anche attraverso autorevoli giornali, stanno danneggiando l’azienda Rai. Tutto ciò è inaccettabile“. Non riesce a capirlo. Con Fazio è successa la stessa cosa finché non ha lasciato definitivamente l’azienda e si è sentito libero di spiegarsi al pubblico, entrando nel dettaglio sui motivi che hanno portato lui e tutto il team di Che tempo che fa a migrare a NOVE. Va detto che politicizzare la sua uscita dalla tv di Stato aveva senso, meno per quanto riguarda Amadeus, che in questo senso ha sempre mantenuto un profilo più basso e si troverà responsabile di nuovi progetti e, probabilmente, di una rinnovata identità professionale, cercando di evitare l’ipotesi più insistente (e ricorrente, viste le ultime su Sciarelli e Ranucci), ovvero la quella in cui il domino generato da Tele Meloni ha fatto saltare in aria più di qualche tessera.

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Casertana d’origine, napoletana d’adozione. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università L’Orientale di Napoli e lavora a Fanpage.it dal 2010, anno in cui è nato il quotidiano. Responsabile dei servizi dell’area animazione.

 
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