Il caso Patti e la morte dello Stato di diritto in Italia – .

Il caso Patti e la morte dello Stato di diritto in Italia – .
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La politica, tranne Davide Faraone di Italia Viva che è una persona seria, non se ne occupa perché non è un caso che riguarda il loro club. Ma la vicenda giudiziaria che ha schiacciato Carmelo Patti, ex titolare della Valtur, ci dice in quale stato comatoso esiste il nostro Stato di diritto e quali sono i risultati dello strapotere di una magistratura insensibile al rispetto dei diritti della persona. Patti era considerato vicino ai clan mafiosi, accusato di essere un prestanome. Ha affrontato tredici processi. Ha perso la reputazione nel linciaggio mediatico di cui è stato vittima (i giornalisti carnefice: che vergogna). Ha perso amicizie e affetti. Il suo lavoro è stato distrutto. Ora è deceduto, ma dopo questo calvario la Corte ha riconosciuto che era completamente estraneo a lui. Un cittadino italiano è stato schiacciato dai feroci meccanismi di una giustizia ingiusta e di una stampa corrotta e complice. Nessun magistrato pagherà. L’Anm, il sindacato dei magistrati che rivendica lo status di intoccabilità, continuerà a dire che ogni controllo è un attacco all’indipendenza della magistratura. I magistrati che hanno fatto a pezzi Patti avranno la loro brillante carriera, non esiste responsabilità civile, chi è vittima di un meccanismo mostruoso deve accettare passivamente la sua sfortuna. E poi parlano dell’Ungheria. L’Italia è il fanalino di coda per quanto riguarda lo Stato di diritto.

Tag: Patti caso morte regola legge Italia

 
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