“Vie d’accesso sicure ed essenziali” / I fatti / La difesa del popolo – .

“Vie d’accesso sicure ed essenziali” / I fatti / La difesa del popolo – .
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“Abbiamo bisogno immediatamente di vie di accesso sicure e legali per le persone in cerca di protezione, aumentando il numero dei beneficiari dei corridoi umanitari, delle evacuazioni, dei reinsediamenti e degli inviti onerosi, come dimostrato, più recentemente, dall’ennesima tragedia avvenuta nell’Atlantico consumata con un nave alla deriva per tre mesi”. E’ l’allarme lanciato da Filippo Miraglia, Responsabile Immigrazione Arci Nazionaledopo uno dei primi appuntamenti in programma al Sabir Festival che si è aperto ieri a Prato e si concluderà il 20 aprile.
Il Festival, giunto alla decima edizione, è promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e CGIL, con la collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto e Unire, e con il patrocinio del Comune di Prato, di Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership di TGR Toscana, Rai Radio3 e DIRE, agenzia di stampa nazionale.

Nell’incontro dedicato alle vie di accesso umanitario sicure e legali per le persone migranti – che ha visto, tra gli altri, gli interventi di Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, Valentina Itri, Coordinatrice Arci Corridoi Umanitari, Flavio Di Giacomo, Portavoce OIM per il Mediterraneo, Maria Quinto, Coordinatrice Corridoi Umanitari Comunità di Sant’Egidio, Federica Brizi, Responsabile Accoglienza e Corridoi Umanitari, Fcei, Oliviero Forti, Responsabile Immigrazione Caritas Italiana, Chiara Montaldo, Coordinatrice medica MSF Italia, Silvia Stilli, Presidente Aoi – è stato sottolineato come nel 2024 si prevede che il numero di persone costrette a lasciare il proprio Paese salirà a 130 milioni. Nel 2023, infatti, l’Onu ha registrato il numero annuo più alto di emergenze dichiarate negli ultimi 10 anni.
“Nonostante ciò – è stato sottolineato – le politiche europee continuano a non occuparsi di rotte migratorie sicure e regolari accessibili a tutti. Migliaia di persone cercano di raggiungere le nostre coste in condizioni di scarsa sicurezza, rischiando abusi, violenze, torture e, troppo spesso, la morte”.

Nel 2023 almeno 8.565 persone (dati OIM) hanno perso la vita sulle rotte migratorie nel mondo, rendendolo l’anno più mortale mai registrato. Il bilancio del 2023 rappresenta un tragico aumento del 20% rispetto al 2022, evidenziando l’urgente necessità di agire per prevenire ulteriori perdite di vite umane. La traversata del Mediterraneo continua ad essere la rotta più mortale per i migranti, con almeno 3.129 morti e dispersi. Si tratta del numero più alto di vittime registrato dal 2017.

“Di fronte a un quadro così drammatico – ha sottolineato Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione Arci Nazionale – occorrono alcune regole per garantire l’accesso con vie legali e sicure alle persone in cerca di protezione, in particolare nell’area del Mediterraneo”.
Anche in questa edizione del Sabir Festival le giornate saranno animate da seminari, incontri, corsi di formazione, presentazioni di libri, mostre, installazioni, proiezioni di film e concerti.

Tag: persone morti migratori rotte mondo Miraglia Essenziale sicurezza accesso rotte Fatti Popoli Difesa

 
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