Le squadre dei vigili del fuoco di Delhi hanno finalmente spento l’incendio scoppiato domenica sera, per ragioni ancora poco chiare, nella discarica di Ghazipur, la montagna di rifiuti all’estrema periferia nord-orientale della capitale indiana.
Per quasi tre giorni il fumo tossico sprigionato dalla colonna di fiamme ha reso irrespirabile l’aria dei quartieri circostanti il sito, creando gravi problemi respiratori e irritazioni agli occhi e alla gola a migliaia di persone.
Ghazipur, la più antica e grande delle tre discariche di Delhi, costituisce un annoso problema per chi amministra la capitale: avrebbe dovuto essere chiusa dal 2002, ma ogni giorno nuove tonnellate di rifiuti si aggiungono alla montagna, la cui altezza già raggiunge i 65 metri.
L’ultimo provvedimento che ne ha disposto la chiusura e lo smantellamento è stato emesso dalla Corte Verde nel 2019. Senza conseguenze, per ora.
Gli esperti definiscono la discarica una bomba a orologeria e un gravissimo pericolo per la salute di chi abita nelle zone limitrofe: oltre ai fumi sprigionati dai frequenti incendi, i liquami tossici derivanti dalla decomposizione dei rifiuti hanno impregnato in modo irreversibile l’ambiente circostante. terra e avvelenato l’acqua utilizzata ogni giorno da migliaia di persone.
SDA