Domenica 28 aprile 2024 è il giorno delle Ghinee Italiane, all’Ippodromo delle Capannelle – .

Domenica 28 aprile 2024 è il giorno delle Ghinee Italiane, all’Ippodromo delle Capannelle – .
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Domenica 28 aprile 2024, con inizio gare alle ore 14:30l’Ippodromo delle Capannelle ospiterà l’attesissima giornata dedicata alle Guinea Italiane, uno dei momenti clou della stagione nazionale del galoppo.

Queste le prime due classiche del triennio 2024, entrambe del III gruppo, il Premio Parioli e il Premio Regina Elena, in un convegno ricchissimo (otto gare in totale, l’ultima alle 18.50) che vede protagonista anche il Botticelli, importante quotata sulla strada del Derby.

Parioli e Regina Elena, oltre a Derby, sono le principali prove riservate solo ai cavalli di tre anni sul miglio. La prerogativa che rende uniche queste gare è che si possono disputare una sola volta nella vita di un cavallo, precisamente all’età di 3 anni: se non si parte in quel fatidico giorno non ci sarà una seconda occasione.

E proprio come per il Nastro Azzurro, che il nostro Paese ha “importato” dalla perfida terra di Albione circa 100 anni dopo la disputa della prima edizione inglese e che, in Italia, celebrerà il 19 maggio la 141esima edizione, le nostre Ghinee furono introdotte anche nel calendario italiano solo un secolo dopo la loro creazione in Inghilterra, per la precisione nel 1907, circa 35 anni dopo lo svolgimento del nostro primo Derby.

Ma perché hanno questo nome e qual è la loro storia?

Come per quasi tutto ciò che sappiamo nel mondo delle corse di cavalli, dobbiamo spostarci nella patria del tappeto erboso: dobbiamo quindi fare qualche passo indietro, nell’Inghilterra di fine Settecento e inizio Ottocento, quando il Jockey Club inglese, sotto la direzione di Sir Charley Bunbury che, insieme a Lord Stanley, aveva anche dato vita al Derby ventinove anni prima, nel 1809 istituì le 2000 Ghinee. Cinque anni dopo sarà la volta della versione femminile, le 1000 Ghinee furono infatti create nel 1814.

Le due razze presero il nome dalla moneta in uso all’epoca, la Guinea (che ammontava a 1,05 sterline).. Nacquero dall’esigenza di selezionare i migliori cavalli di tre anni sulla distanza del miglio, e furono collocati nella stagione primaverile prima del Derby.

I due classici italiani sono dedicati alla regina Elenamoglie dell’allora Re d’Italia, Vittorio Emanuele, e all’ippodromo dei Parioli, l’antico impianto ippico di Roma chiuso nel 1929.

È significativo che i vincitori delle prime edizioni delle due corse furono i cavalli (Gostaco e Madrèe) appartenuti al conte Felice Scheibler o a Sir Rholand, il primo grande rivale del senatore Federico Tesio. Che a sua volta trionfò presto in Guinea con Guido Reni e Veronesa.

Tesio amava mettere alla prova le sue migliori femmine, vincitori del Regina Elena, misurandoli anche ai Parioli che per tanti anni si disputò due settimane dopo. Così nell’albo d’onore dei Parioli troviamo nomi immortali di donne come Delleana, Nogara, Jacopa del Sellaio, Bernina e Astolfina, ma anche di campioni non tesiani come Archidamia e Saccaroa.

L’elenco dei laureati delle nostre Guinea rappresenta una sintesi della meravigliosa storia di Turf.

Tra maschi e femmine incontriamo l’élite del nostro galoppo: oltre alle fattrici già citate, ricordiamo Nearco, Niccolò dell’Arca, Macherio, Botticelli, Bauto, Bonconte di Montefeltro, Mannsfeld, Ovac, Fatusael, Sikeston, Misil, Pelder, Le Vie dei Colori, Ramonti, Senlis, Worthadd, Al Rep, Duccia di Buoninsegna, Dossa Dossi, Tokamura, Angela Rucellai, Tadolina, La Zanzara, Atoll, Aranvanna, Silver Cup, solo per citarne alcuni.

Vero Atleta, cavalcato dalla leggenda Frankie Dettori, vincitore del Premio Parioli, e Shavasana, primo a Regina Elena, sono stati gli ultimi vincitori delle Guinea nell’anno 2023.

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