Il boom dei veicoli elettrici, dell’intelligenza artificiale (AI), delle infrastrutture energetiche e dell’automazione determinerà almeno 10 milioni di tonnellate di domanda aggiuntiva di rame entro il 2035, ha previsto la multinazionale svizzera del commercio di materie prime TrafigurA. Secondo Graeme Train, responsabile dell’analisi dei metalli presso Trafigura, un terzo dei 10 milioni di tonnellate di nuova domanda proverrà dal settore dei veicoli elettrici, “Un terzo è la generazione, trasmissione e distribuzione di elettricità, e il resto è per cose come l’automazione, capex di produzione e sistemi di raffreddamento all’interno dei data center”, ha affermato Train.
Un paio di settimane fa, Saad Rahim, capo economista di Trafigura, ha stimato che l’intelligenza artificiale da sola avrebbe il potenziale per aggiungere un milione di tonnellate all’anno alla domanda di rame entro il 2030. “Se si guarda alla domanda proveniente dai data center e correlata alla domanda dell’intelligenza artificiale, quella crescita è improvvisamente esplosa”, ha detto Rahim. Quel milione di tonnellate si aggiunge ancora al deficit di 4-5 milioni di tonnellate che avremo entro il 2030. Questo è qualcosa che nessuno ha effettivamente preso in considerazione in molti di questi equilibri tra domanda e offerta”, ha aggiunto l’analista.
Naturalmente tutto questo si riflette sui prezzi: I futures sul rame hanno registrato un rally vicino al massimo degli ultimi cinque anni a 4,46 dollari la libbra (9.812 dollari/t), e Wall Street sta diventando sempre più rialzista. Citi ha previsto che il metallo è entrato nel suo secondo mercato rialzista secolare, “spinto dalla forte crescita della domanda legata alla decarbonizzazione”, aggiungendo che “solo prezzi più alti risolveranno questi deficit”.
Citi ha osservato che l’ultimo mega mercato rialzista del rame si è verificato negli anni 2000, quando i prezzi sono aumentati di 5 volte in tre anni spinti dalla rapida urbanizzazione e industrializzazione in Cina. Citi ha consigliato ai consumatori aziendali di coprire le loro esposizioni al rame perché esiste il potenziale per un nuovo “esplosivo rally dei prezzi” nei prossimi tre anni.
Citi ha inoltre affermato che i prezzi del rame potrebbero raggiungere i 10.500 dollari/t nei prossimi tre mesi, portando la media dei prezzi del secondo e terzo trimestre a 10.000 dollari/t dai 9,5 mila dollari/t precedentemente stimati. Giovedì il rame ha raggiunto l’obiettivo di Citi di 9.741 $/t. Il nuovo scenario rialzista a breve termine di Citi vede i prezzi del rame salire alle stelle fino a raggiungere i 12.000 dollari/t in questo arco di tempo.
Nel frattempo, gli strateghi della Bank of America affermano che la crisi dell’offerta di rame è già arrivata, con “la mancanza di progetti minerari che sta diventando un problema crescente per il rame. Si prevede che ciò, unito agli investimenti nelle tecnologie verdi e alla ripresa dell’economia globale, farà aumentare i prezzi. a $10.250/ton entro il quarto trimestre”.
