“In quel giorno vi fu il destino del mondo migliore” – .

“In quel giorno vi fu il destino del mondo migliore” – .
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Dal palco, con una folla radunata che inneggia alla libertà, Albertina Soliani (presidente dell’istituto Cervi), esordisce così il suo intervento: “Il 25 aprile ha un significato immenso, chiunque pensi di schivarlo o lo veda o si senta distante, ha non ha capito che quel giorno c’era il destino di un mondo migliore, se lui è così distratto e si ritrova alla guida del Paese, è un grosso problema per il Paese stesso, per la coscienza democratica degli italiani che sanno cosa Il 25 aprile è stato e chi oggi guida l’Italia deve saperlo”.

Poi è la volta di Romano Prodi (presidente della Fondazione per la pace tra i popoli) che osserva la grandissima affluenza di persone e scherza dicendo: “Non ho mai visto un pubblico così giovane, è straordinario che siamo abituati ad una società di anziani qui vedo una valanga di giovani, non è facile, l’età media di chi vota in Emilia è sopra i 60 anni, vedere tanti giovani dà speranza”.

Stefano Bonaccini, presidente della Regione, candidato alle elezioni europee, punta sul valore della memoria, chiede applausi per Soliani, dice: “Siamo l’unica Regione italiana che ha fatto una legge sulla memoria del Novecento, che Coinvolge le scuole, le università, gli enti locali per ricordare che abbiamo il dovere di farlo. Da 9 anni e mezzo, una regione che è stata la più martoriata dalla follia e dalla tragedia nazifascista, troppe ragazze e ragazzi giovanissimi spesso morti per la libertà, ha una storia particolare da raccontare. Sono di Campogalliano, il primo cognome sulla facciata del municipio di chi perse la vita combattendo gli antifascisti per la libertà si chiamava Vittorio Bonaccini, quindi sapete da dove vengo. Europa democratica”.

Poi si uniscono a loro il presidente della Provincia Giorgio Zanni e il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, che ringraziano i 300 volontari di casa Cervi e tutti coloro che sono morti per la libertà del nostro territorio, ricordando che siamo il paese di Matteotti , di don Minzoni, don Pasquino Borghi, ricordando la necessità di un’Ucraina libera, di avere due stati per Israele e Palestina, distinguendo Hamas dai palestinesi, condannando infine i recenti fatti di cronaca.

Il partigiano Giglio Mazzi lancia il suo videomessaggio: “Il ricordo svanisce, per molti di noi sarà una grande festa, un grande appuntamento. Ricordo bene Casa Cervi, il luogo più frequentato, un punto fisso da fuori per ascoltarmi”. Tra le testimonianze Salih (attivista curdo), Luisa Morgantini (presidente di Assopace Palestina), Mauro Sarzi (figlio Otello Sarzi), Emma Ruzzon (presidente del Consiglio studentesco dell’Università di Padova). Erano Alessandro Spanò e Luca Ronzoni, sindaci di Campegine e Gattatico

 
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