potrebbero esserci forme di vita sull’esopianeta K2-18b – .

potrebbero esserci forme di vita sull’esopianeta K2-18b – .
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Un pianeta, non troppo lontano da noi, che potrebbe avere caratteristiche simili alla Terra, e che, per questo motivo, potrebbe addirittura ospitare la vita: è K2-18b, un corpo celeste scoperto di recente a 120 anni luce di distanza. Secondo alcune ricerche nella sua atmosfera si troverebbero tracce di dimetilsolfuro, un composto organico che può essere prodotto solo dagli esseri viventi. Una scoperta straordinaria che, se confermata, aprirebbe scenari incredibili.

K2-18b

Cosa sappiamo del K2-18b? È un pianeta extrasolare, cioè un corpo celeste che non è legato al nostro sistema solare. Si chiama anche EPIC 201912552 e orbita attorno alla stella nana rossa K2-18, a 111 anni luce dalla Terra. K2-18b è stato scoperto di recente, nel 2015, durante la missione Kepler. Alcuni lo considerano una sorta di super Terra.

La ricerca che ha evidenziato la possibile presenza di dimetilsolfuro nella sua atmosfera risale allo scorso anno. Un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Cambridge, con la collaborazione della Scuola di Fisica e Astronomia dell’Università di Cardiff, dell’Earth & Planets Laboratory – Carnegie Institution for Science di Washington e dello Space Science Institute di Boulder, è riuscito a rilevare la materia organica composto dimetilsolfuro nell’atmosfera dell’esopianeta.

Questo è un fatto molto importante, perché questo gas ha un’origine esclusivamente biologica. Se fosse confermata la presenza di dimetilsolfuro, quindi, potremmo prendere in considerazione l’idea che ce ne siano forme di vita.

Osservazioni con il telescopio spaziale James Webb

Tutto questo è stato possibile grazie a Telescopio spaziale James Webb, che ha permesso al team guidato dal professor Nikku Madhusudhan, professore a Cambridge, di identificare il composto organico attraverso indagini spettrografiche. Studiando il modo in cui la luce si riflette sull’atmosfera di un pianeta, è infatti possibile risalire a quali sostanze chimiche la compongono.

Nel costellazione del Leone – lì infatti si trova K2-18b – si potrebbe quindi trovare la risposta all’onnipresente domanda: c’è vita nell’universo?

Chiaramente c’è un invito alla cautela da parte degli esperti del settore, nonostante l’entusiasmo. Le indagini proseguiranno quindi con il telescopio spaziale James Webb, nella speranza di ricevere ulteriori conferme sulla presenza di dimetilsolfuro nell’atmosfera dell’esopianeta. Già oggi ne verranno realizzati di nuovi osservazioni. I risultati verranno poi esaminati nei prossimi mesi, visto che si tratta di un lavoro abbastanza lungo.

Nel 2028, quando il Telescopio spaziale ARIELpossiamo procedere con indagini ancora più approfondite.

 
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