Cos’è questa storia delle accuse di furto contro Piero Fassino – .

Cos’è questa storia delle accuse di furto contro Piero Fassino – .
Descriptive text here

Caricamento giocatore

Da qualche giorno sui giornali si parla di accuse di furto da parte di Piero Fassino, noto deputato del Pd che in passato ha ricoperto importanti incarichi politici: secondo queste accuse Fassino avrebbe tentato di rubare un profumo in un negozio all’interno dell’aeroporto Fiumicino di Roma. Lui stesso ha confermato di aver avuto recentemente un problema con la sicurezza aeroportuale, ma ha detto che c’era stato un malinteso e che in realtà non aveva intenzione di rubare nulla. Al momento, però, le accuse contro Fassino non sono state formalizzate in una denuncia.

Fassino, tra l’altro, è stato ministro della Giustizia dal 2000 al 2001 e sindaco di Torino dal 2011 al 2016. È stato deputato dal 1994 al 2011, e poi ancora dal 2018. Ha 75 anni.

I fatti risalgono allo scorso 15 aprile. Secondo la ricostruzione di Evento quotidiano, che per primo ha dato la notizia, Fassino è dovuto volare da Roma a Strasburgo per presenziare a una riunione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, dove è presidente della commissione per il Medio Oriente (il Consiglio d’Europa è un’istituzione che non ha nulla che ha a che fare con l’Unione Europea e si occupa di democrazia e diritti umani). Dopo aver superato i controlli di routine Fassino era entrato a Duty free e nella tasca della giacca aveva messo un profumo da donna da circa 100 euro.

Ci sono versioni contrastanti riguardo alla dinamica con cui Fassino è stato fermato dalle guardie giurate. Ha spiegato Fassino Fatto che mentre era in negozio aveva voluto usare il telefono per rispondere a una chiamata, e per questo motivo si era messo provvisoriamente in tasca il profumo, con l’idea di andare poi a pagarlo: «Avere il carrello in in una mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente messo la confezione del profumo nella tasca della giacca, in attesa di andare alla cassa”, ha raccontato. Secondo Fassino, il gesto di mettere la merce in tasca era stato notato dagli agenti di sicurezza, che lo hanno fermato all’interno del negozio e poi hanno allertato le forze dell’ordine. Secondo FattoFassino, invece, pare si sia allontanato dalle casse con in tasca il profumo non pagato, provocando l’intervento degli agenti. Ci sono anche altre discrepanze. disse Fassino Repubblica che mentre era in negozio aveva il cellulare “in mano”. Nei video però non si vede nessun telefono, secondo una fonte anonima che ha avuto accesso ai video delle telecamere di sicurezza, citata sempre da Repubblica.

In ogni caso, dopo essere stato avvicinato dagli agenti di sicurezza, Fassino ha presentato agli agenti la sua versione dei fatti, cercando di spiegare il presunto malinteso. Un testimone, sempre citato da Fatto, ha detto che il deputato si era offerto di pagare non solo una bottiglia di profumo, ma due, per dimostrare le sue buone intenzioni. Dopo aver visionato le immagini delle telecamere di sicurezza, gli agenti hanno comunque deciso di denunciare Fassino alla Polaria, la polizia di frontiera aerea.

Il 24 aprile intervistato dalla radio RTL 102.5, Fassino ha detto: «Non sto bene, non sto affrontando bene questa vicenda, che mi provoca disagio e molta inquietudine. È tutto frutto di un malinteso, un malinteso che spero venga chiarito […] È un episodio che mi mette profondamente a disagio”. Fassino ha inoltre affermato di non aver ricevuto fino a quel momento alcuna notifica di denuncia. Venerdì anche il suo avvocato, Fulvio Gianaria, ha confermato a Repubblica di non aver ricevuto nulla.

L’Maniglia scrive che per ora Polaria ha raccolto le riprese delle telecamere di sicurezza dell’ Duty free e le testimonianze di alcuni dei presenti. Nei prossimi giorni il materiale dovrebbe essere inviato alla Procura di Civitavecchia, competente per l’area di Fiumicino, che deciderà come procedere.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Danni da vaccino Astrazeneca, vince il Codacons – .
NEXT Netanyahu e Sinwar, i due nemici giurati costretti a contestare la tregua nella Striscia – .