Piombino (Livorno), 29 aprile 2024 – Italia sempre più indipendente da Russia per il gas grazie anche a Piombino. Lo spiega l’ad di Snam Stefano Venier. “Aumentando le forniture di gas daAlgeria e portando il Rubinettoabbiamo fatto passi importanti per renderci indipendenti dalla Russia: nel 2023 eravamo già scesi sotto il 5% contro il 14% del resto d’Europa”.
Stefano Venier con il ministro Gilberto Pichetto Fratin
Lo sottolinea l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, in un’intervista. Risultati raggiunti “potenziando le infrastrutture per ricevere il gas naturale liquido: la scorsa estate è stato varato il nuovo impianto di Piombino mentre la nave Ravenna entrerà in esercizio all’inizio del 2025. Puntiamo così a coprire il 40% del fabbisogno nazionale attraverso le importazioni di gas naturale liquido”. GNL rispetto al 15% del passato”, spiega il top manager.
A ravennate, ha aggiunto, “il lavoro a terra è già arrivato al 70% mentre siamo al 30% per quanto riguarda la parte offshore che subirà un’accelerazione durante l’estate perché a maggio arriveranno due navi militari che serviranno per l’installazione della piattaforma e la posa degli 8 chilometri di pipeline per il collegamento con le infrastrutture onshore. In prospettiva – ha commentato Venier – Ravenna sarà l’approdo ideale per il gas in arrivo da Cipro, Israele ed Egitto”. Intanto, mentre in Liguria si discute ancora sulla procedura VIA (valutazione di impatto ambientale) per la collocazione della nave rigassificatore Tundra Golar al largo di Vado Ligure nel 2026, a Piombino il sindaco Francesco Ferrari annunciato abbandonare il ricorso al Consiglio di Stato dopo il rigetto del TAR sull’opposizione al terminale di rigassificazione. E allo stesso tempo Ferrari ha spiegato che intende aprire un confronto con la Snam.
Un cambio di rotta che, al di là delle inevitabili polemiche elettorali, apre una nuova fase. Snam ha recentemente ribadito che sta andando avanti, come deciso dalle istituzioni, per predisporre il trasferimento della nave rigassificatore Golar Tundra da Piombino alla Liguria tra due anni. Ma è altrettanto innegabile che gli investimenti fatti sono stati importanti e l’attività nel porto di Piombino procede senza intoppi. Quindi, se a livello governativo dovessero arrivare altre scelte, mantenere la nave in Toscana sarebbe, dal punto di vista tecnico, una soluzione valida.
