Inzaghi non può essere incasellato. Dimarco come Facchetti, Calha come Suarez. E per Thuram… – .

Inzaghi non può essere incasellato. Dimarco come Facchetti, Calha come Suarez. E per Thuram… – .
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La Gazzetta dello Sport tenta un parallelo tra i giocatori diInter quelli attuali e storici del club. A partire da Simone Inzaghi, che però non ha predecessori. Secondo la rosea non è sovrapponibile, non è incasellabile: ha lo stesso modulo di Con te, ma l’assonanza tra i due è minima. E non sono molti i “giocatori” che si sono affermati in passato, altrimenti Mancino.

Il portiere, Yann Sommerè paragonato a Ivano Bordon Per Aaffidabilità, serietà, continuità. Entrambi portieri poco spettacolari, come Dino Zoff, non molto alti ma con un grande senso del posizionamento. Federico Dimarco viene fatto un confronto complicato, Giacinto Facchetti. Due modi diversi di essere simboli dei nerazzurri. Stesso ruolo, ma fisico e caratteristiche diverse. I risultati sono simili: cross e tiri. Ma soprattutto secondo la rosea Quello di Marco dovrebbe chiedersi davanti ad ogni suo comportamento cosa avrebbe fatto Facchetti per evitare l’errore. A Pavard tocco Beppe Bergomi, lo “Zio”, che come il francese sapeva interpretare più parti. Confronto ingombrante anche per Alessandro Bastonivale a dire Armando Picchi, di cui richiama le stesse qualità tecniche. Il capitano della Grande Inter non lanciava come Bastoni, ma era pur sempre un libero costruttore, predecessore di Scirea e Baresi. Un simpatico antenato dell’attuale difensore nerazzurro. A Darmiano tocca invece Javier Zanettiper senso di responsabilità e professionalità, oltre che per flessibilità.

Francesco Acerbi è invece paragonato a Walter Samueleentrambi agitati anche se l’argentino è stato più forte. Calhanoglu facciamo invece un confronto “acrobatico” (come leggiamo sul giornale) con Luis Suarez, di cui svolgeva le stesse funzioni con mezzi diversi. Per quanto bravo, il turco non ha il passo di “Luisito”, ma ha acquisito i tempi e i modi del regista. Nella mediana un altro confronto è quello tra Mkhitaryan e Cambiassogiocatori che fanno da ponte tra una metà campo e l’altra e trasudano intelligenza, nel caso dell’armeno nonostante i suoi 35 anni. Barella e invece Lele Oriali, nel gioco degli insediamenti. Figli dello stesso “Interismo”, anche se oggi Barella si sta evolvendo in regista, da assalitore era e resta.

Di fronte a Marco Thuram è paragonato a Samuel Eto’o. Entrambi si integravano perfettamente con il compagno di squadra con cui hanno giocato di più, Milito per il Camerunense e Lautaro per il francese. È esattamente Lautaro è paragonato a Militoanch’esso proveniente dalla stessa scuola (quella di Da corsa). Stesso istinto del gol, qualità leggermente diverse.

 
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