Politica Civitanova Marche
“I consiglieri e il sindaco escono dall’aula senza discutere l’appello alla pace, è un atteggiamento cinico e irresponsabile”. Il Consiglio comunale di Civitanova che lunedì sera ha approvato gli aumenti della Tari e il piano antenna avrebbe dovuto discutere anche l’appello per la pace e per la cessate il fuoco a Gazama dopo una riunione durata fino alle 4 del mattino il punto è saltato con l’abbandono della sala da parte di diversi consiglieri
La proposta è arrivata dal centrosinistra che oggi esprime il suo disappunto. “Era una proposta chiara, contro la guerra, contro ogni terrorismo e ogni oppressione, per la convivenza pacifica tra tutti i popoli. Si trattava di una presa di posizione non formale perché impegnava il Comune a sostenere la causa della pace a tutti i livelli, sia nella richiesta rivolta al governo italiano di lavorare per una svolta di tregua e riconciliazione, sia nell’azione locale per garantire armonia e giustizia nella nostra città”.
“Al momento di discutere la proposta e votarla, molti esponenti della maggioranza di destra, guidata dal sindaco Ciarapica, se ne sono andati senza dare spiegazioni per il loro atteggiamento cinico e irresponsabile” – sottolineano Elisabetta Giorgini (Dipende da noi) Francesco Micucci, Lidia Iezzi E Yuri Rosati (PD) Mirella Paglialunga (per Civitanova) Letizia Murri (Ascoltiamo la città) Piero Gismondi (La città nuova) –. “L’ingiustificato abbandono dell’aula consiliare a fronte di una discussione su un punto di grande valore etico e politico rivela tutta l’inettitudine nel governare una città, che dovrebbe essere amministrata da persone di sensibilità molto diverse, capaci di prendere posizione sia su entrambi i fronti le scelte locali così come su temi che coinvolgono anche Civitanova dal mondo”.
