Parola al ciclismo, il Giro parte all’insegna della memoria – Savonanews.it – .

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Il ciclismo parla. Il Giro d’Italia 2024 apre i battenti e lo fa all’insegna del ricordo. Ieri sera il Torino di Juric contro il Bologna ha indossato una maglia celebrativa per celebrare gli “Invincibili” che il 4 maggio 1949 persero la vita a bordo dell’aereo che si schiantò contro il muro del terrapieno posteriore della basilica di Superga che sorge sulla collina del Torino comune. E proprio di lì passerà la prima tappa della Corsa Rosa, con partenza da Venaria Reale.

Un passaggio più che simbolico a 75 anni dalla tragedia che sconvolse non solo il mondo del calcio, ma l’Italia e il mondo intero. La partenza è già di per sé un gioiello, il Palazzo è un vero capolavoro, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1997. Ne rimasi colpito qualche anno fa. Che ottimo inizio.

Qualcosa vedremo già, ne sono sicuro. Pogacar avrà tutti gli occhi puntati su di lui ma mi aspetto che in questa edizione il ciclismo italiano possa fare quel salto d’orgoglio che auspichiamo da anni. Sarò banale, forse anche troppo campanilistico perché è un po’ il mio forte, ma spero sempre nel ritorno dei piloti di casa tra i top. In primavera abbiamo mostrato poco e niente se non lo scatto d’orgoglio di Mozzato con la vittoria a Bredene e lo strepitoso secondo posto a Fiandre. Poi nient’altro, se non due evviva il milanese alla Tirreno-Adriatico e qualche interessante approfondimento sul vivo della corsa di Vendrame e Velasco. Gli altri? In totale sono solo 43, mai così poche nel 21° secolo, anche se va detto che sono sempre solo due le squadre italiane al via, VF Group Bardiani CSF Faizané e Team Polti Kometa. Pronti a mettersi in mostra gli scalatori Giulio Pellizzari, classe 2003 il primo e Davide Piganzoli, classe 2002 il secondo. C’è poi Antonio Tiberi del Bahrein che, se darà ascolto al capitano Damiano Caruso, potrà dire la sua, sperando che dopo il “caso” del colpo con il fucile ad aria compressa (evito il racconto nei dettagli) ha messo la sua mente a posto. Sembrerebbe di sì. C’è anche Ganna, una certezza.

Sul percorso di tre settimane si è detto molto, compreso che la gara è stata costruita con molte cronometro e poco peso per “agevolare” lo stesso Pogacar ad arrivare al Giro e non faticare troppo in vista del Tour. Considerando che il corridore sloveno farebbe bene in qualunque scenario, il ciclismo non è uno sport esatto. COSÌ…

Pronti, partenza. La bandiera è pronta a sventolare, le ruote a girare e i riduttori a fare il loro lavoro. Così come il pubblico, meraviglioso a bordo strada. La straordinaria meraviglia del ciclismo.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati:

Primo passo! La Venaria Reale – Torino di 140 km. La Grande Partenza sarà relativamente breve con 1850 metri di dislivello che renderanno la tappa avvincente con le salite di Berzano di San Pietro e della salita di Superga e proseguendo con la salita più dura del Colle Maddalena (7 km al 7%). Attenzione però anche al muro di San Vito (1,4 km al 9,8% con punte al 16%) che terminerà quando mancano solo 3 km al traguardo e potrebbe essere un bel trampolino di lancio per chi vuole andare avanti. vincere la tappa e di conseguenza indossare la prima maglia rosa di questo Giro. Vedremo subito i big in azione? Guardiamo la tappa e scopriamolo… nel frattempo, buon Giro a tutti!

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