“Un pasteur” vince la Genziana d’Oro per il miglior film (TRAILER), la vita del giovane pastore tra solitudine, crisi climatica e avversari invisibili come i lupi conquista il Trento Film Festival

“Un pasteur” vince la Genziana d’Oro per il miglior film (TRAILER), la vita del giovane pastore tra solitudine, crisi climatica e avversari invisibili come i lupi conquista il Trento Film Festival
“Un pasteur” vince la Genziana d’Oro per il miglior film (TRAILER), la vita del giovane pastore tra solitudine, crisi climatica e avversari invisibili come i lupi conquista il Trento Film Festival

TRENTO. Là Miglior film sulla Genziana d’Oro va a “Un pastore” Di Louis Hanquet. Il film del regista francese che racconta un giovane pastore e la sua vita isolata dal mondo alle prese con la solitudine e un avversario invisibile conquista la 72esima edizione del Trento Film Festival.

“Ha vinto la montagna vera, antica e allo stesso tempo attualissima, la montagna ‘aspra’, fatta di asperità e di isolamento. Scelte di vita non facili, un tempo frutto di necessità, ora magari affrontate con maggiore consapevolezza e volontà, ma in qualche modo ancora più difficili da portare a termine, dovendo lottare contro nemici sottili come le convenzioni e gli stereotipi sociali, potenti come gli effetti del cambiamento climatico, silenzioso e invisibile come il lupo”, il commento di Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festivalmentre il dregista Luana Bisestiaggiunge: “C’è un filo rosso che lega le scelte della Giuria, un filo che si snoda nella narrazione psicologica dei protagonisti e nel loro rapporto con i luoghi: non semplici fondali, ma motori di percorsi intimi e complessi. Scelte come sempre originali e non scontate, degna conclusione di un’edizione che ha premiato la capacità del Festival di rinnovarsi, rinvigorendo in chiave contemporanea i suoi settantadue anni di storia”.

Una vita sospesa, fuori dal tempo e in un mondo inaccessibile, alle prese con solitudine e con un avversario invisibile: la storia di Félix, giovane pastore malinconico e riservato, ha stupito e commosso la giuria internazionale del 72esimo Trento Film Festival, che ha poi premiato il film Un pasteur di Louis Hanquet (Francia/2024/71′) con la Genziana d’Oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”.

La pellicola – la motivazione della giuria – offre ilaffascinante ritratto di un giovane e della sua scelta esistenziale, capace di lasciarci tutti ammirati. Il regista cattura diversi momenti della vita di Felix, circondato dai suoi animali, siano essi cani o pecore, di cui sa prendersi cura con sensibilità e attenzione. Nella visione d’insieme che ci offre, Un pastore ci richiama al rispetto e all’umiltà davanti ad una comunità fatta di animali, uomini e natura convivono in armonia“.

Vince il Golden Gentian Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita montanaPremio del Club Alpino Italiano Il figlio del cacciatore Di Giulietta Riccaboni (Svizzera/2023/54′), un film che “presenta la commovente storia di un giovane svizzero di origini marocchine animato dal desiderio di riprendere i contatti con suo padre. La sua ricerca incontra momenti di straordinaria verità sulla vita di suo padre e del suo vecchio amico Charlot, riconnettere il pubblico a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono lasciati indietro nella società“. Uno menzione speciale è stato assegnato a Marmolada – Roccia Madre di Matteo Maggi e Cristiana Pecci (Italia/2024/76′).

Golden Gentian Miglior film di esplorazione o avventura – PremioCittà di Bolzano” è andato a La Grande Balena Bianca di Michael Dillon (Australia/2023/104′) “per coraggio, l’intraprendenza dell’equipaggio, il clima di cameratismo che traspare dalle storie dei protagonisti e l’uso sapiente degli archivi. La grande balena bianca non è solo il primo tentativo riuscito di scalare la vetta del Grande ben. È anche il valore metaforico di un orizzonte lontano da esplorare collettivamente, facendo tesoro delle esperienze di chi ci ha preceduto nelle stesse sfide. Ci ricorda che non c’è niente di più rischioso che non fare nulla e che ciò di cui rimpiangeremo quando saremo troppo stanchi e vecchi saranno le possibilità non colte“.

Silver Gentian – Miglior contributo tecnico – artistico è stato assegnato a Corpo di una linea di Henna Taylor (Stati Uniti/2023/10′). “La nuova avventura documentaristica di Henna Taylor riferisce della scalata della diretta Dunn-Westboy su Longs Peak, completata da Madeleine Sorkin durante un’intera giornata in parete. Una narrazione sentita, che tiene conto dei continui tentativi di Sorkin di raggiungere la vetta senza mai cadere. Per parafrasare Madeleine, Body of a Line sembra una sinfonia che si muove nel nostro corpo“.

Genziana d’Argento – Miglior Cortometraggio invece è andata a Cartoline dal limite di Natalia Koniarz (Polonia/2023/40′): “La storia intima di due giovani registi itineranti. Durante la loro avventura attraverso le Ande incontrano molte difficoltà inaspettate, dalla pandemia Covid ai valichi di frontiera. In tempi incerti, la loro relazione raggiunge la maturità incontrando le difficoltà di vita affrontate dai residenti locali“. Una menzione speciale è stata assegnata a Panorama silenzioso di Nicolas Piret (Belgio/2024/5′).

IL Il Premio della Giuria è stato infine assegnato a Seventeen di Thomas Horat (Svizzera/2023/17′), con questa motivazione: “La storia degli uomini, delle donne e la memoria dei luoghi si coniugano armoniosamente nelle parole di Antonietta. I suoi ricordi ci riportano al momento in Italia in cui era necessaria una scelta. Diciassette ci racconta come la scelta di antifascismo di un giovane partigiano contribuì consapevolmente alla libertà delle generazioni che seguirono“.

“Sono doppiamente felice per l’assegnazione del Gran Premio della Genziana d’OroCittà di Trento‘ a Un pasteur di Louis Hanquet, innanzitutto perché è un film importante che racconta la scelta radicale di un ragazzo che scalava le montagne con il suo gregge e i suoi cani, lontano da tutti ma senza mai essere veramente solo; in secondo luogo perché Hanquet è un regista esordiente. Anche i festival servono a questo scopo. Rivelare talenti, scoprire i migliori autori di domani, è l’aspirazione più alta di chi organizza una selezione”, conclude Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico.

 
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