2 giugno. Gli italiani divisi dal nuovo fascismo. Ecco quale – .

2 giugno. Gli italiani divisi dal nuovo fascismo. Ecco quale – .
2 giugno. Gli italiani divisi dal nuovo fascismo. Ecco quale – .

Il giorno della strage Bresciano Presidente Mattarella ha tuonato dal palco affermando che “ Repubblica è qui”.

A lui hanno fatto eco, fisicamente e spiritualmente, tutte le vecchie e nuove “bollicine Panini” dell’antifascismo nostrano (modalità Schlein, Conte, Salis, Landini).
Il filo conduttore? Desolatamente, meccanicamente (e anche legittimamente) retorica: il nero complotta con la complicità di specifici apparati statali.

Più sotto, nello stesso giorno, il primo ministro Meloni era a Caivano, ribadendo ciò “Lo Stato c’è”e che non ammette zone franche, dove il welfare è fornito dalla criminalità organizzata.

Due modi diversi di incarnare e rappresentare le istituzioni.
Da un lato (purtroppo) il museo; dall’altro, le operazioni, le scelte, il governo della realtà, il possibile auspicato riscatto del Sud e dei giovani, pronti a riprendersi il futuro (il cuore del messaggio).

Ritroveremo la stessa postura il 2 giugno, Festa della Repubblica, che dovrebbe vederci tutti uniti. Sarà invece l’occasione per dividere (grazie alla propaganda) gli italiani essenzialmente in “fascisti” e “antifascisti”.

Se c’è un metro per giudicare il tasso di tossicità mentale e ideologica della sinistra, non è quando va al governo (in quel caso prevale la strategia, l’astuzia), ma quando è all’opposizione: oltre a dire agli altri cose che non ha fatto per primo, è l’incarnazione razziale e razzista del vero nuovo”.fascismo”. Il fascismo, non come dottrina ed esperienza storica, non come Mussolini ecc., ma come “fascismo rosso”, intollerante, assolutista, come schema mentale, fondato sul bene e sul male, amico e nemico, il nuovo linguaggio che ribalta i paradigmi; basato su un processo quotidiano di Norimberga sulle parole, i comportamenti e le scelte della destra. Il che non dà dignità all’avversario.

E il giusto è sbagliato quando è compiacente verso l’unico pensiero laico, liberale, radicale. Quando gioca in difesa. Quando decide e poi torna indietro (dal caso Scurati al caso Saviano), dandosi la zappa sui piedi. Adesso, ad esempio, la Meloni ha parlato di Matteotti come di una vittima dello squadrismo fascista.
Richiesta: ma quante analisi del sangue dovrà fare per restare sola? Non basta e non basterà mai. Dopo aver esaminato i fatti, la sinistra è abile nell’esaminare le intenzioni.

Alcune femministe l’hanno difesa dopo la conoscenza insulto da De Luca? E ora, guarda caso, i maestri dei media radical-chic si sono svegliati, criticando non l’insulto del governatore campano, ma l’efficace reazione del presidente del Consiglio (chi colpisce con la forza… colpisce, con la forza… perisce).

La verità è che il marxismo, il giacobinismo modello Robespierre, non sono mai morti. Se il comunismo ha fallito come sistema politico ed economico, ha vinto come modello culturale, negli schemi interpretativi della società.

Il 2 giugno assisteremo quindi alla consueta enfatica sfilata di dichiarazioni contrastanti.
La destra sarà politicamente e simbolicamente sul palco dei Fori Imperiali a gioire al passaggio dei militari, soprattutto di alcuni corpi particolari, mentre dem e grillini manifesteranno per la Repubblica democratica e antifascista messa a rischio dalla Meloni; un allarme a uso e consumo delle prossime elezioni europee.

E’ il solito film quarantenne e stanco. Con il risultato che gli italiani saranno ancora una volta divisi tra guelfi e ghibellini. Esattamente come il 2 giugno 1946: Italia metà repubblicana e metà monarchica.

Con la differenza (a vantaggio della prima Repubblica), che De Gasperi, per evitare una pericolosa frattura tra cittadini e garantire l’unità della Patria e la stabilità istituzionale, pensò a due presidenti della Repubblica dai sentimenti monarchici: De Nicola ed Einaudi.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Il “Miglio d’Oro” di Garessio si conferma un successo – Targatocn.it – .
NEXT ‘L’amico frank’ vince il concorso Socially Correct per combattere la Mala Movida a Roma – .